È Airbnb a versare le tasse di soggiorno a Milano

Dall'1 marzo 2018 è Airbnb ad occuparsi del versamento della tassa di soggiorno degli ospiti che soggiornano a Milano tramite la sua piattaforma.
È Airbnb a versare le tasse di soggiorno a Milano
Dall'1 marzo 2018 è Airbnb ad occuparsi del versamento della tassa di soggiorno degli ospiti che soggiornano a Milano tramite la sua piattaforma.

Dallo scorso 1 marzo, Airbnb si occupa della riscossione e del pagamento delle tasse di soggiorno degli ospiti che soggiornano a Milano tramite la sua piattaforma. È stato infatti siglato un accordo tra il portale e il Comune di Milano, che prevede che sia Airbnb a versare ogni 3 mesi l’imposta nella casse comunali della nota città.

Non è più possibile sottovalutare l’impatto che una piattaforma come Airbnb ha oggi nel settore del turismo. L’imposta di soggiorno, detta anche tassa di soggiorno o tassa di pernottamento, tassa sulle camere, tassa sulle vendite, tassa turistica o tassa alberghiera, rappresenta una leva fiscale importante per le città, dato che le entrate provenienti dalla stessa sono destinate a interventi nei servizi turistici e per il recupero e la manutenzione dei beni culturali e ambientali.

Dopo Genova, Bologna, Firenze, Palermo e Rimini, anche il Comune di Milano si aggiunge dunque alla lista delle oltre 340 amministrazioni nel mondo in cui Airbnb si occupa, da adesso, di gestire in maniera semplificata il versamento delle imposte. Nel comunicato diramato per l’occasione si legge che sono già 510 i milioni di dollari raccolti, mentre secondo le stime del Comune di Milano si prevede un ulteriore incasso dalla tassa di soggiorno di tre milioni di euro. La tassa di soggiorno viene normalmente pagata dall’ospite, ma l’obbligo di versarla all’ente preposto ricade normalmente sull’host; in questo caso, è invece Airbnb a occuparsi del versamento, con l’obiettivo dunque di agevolare al massimo i proprietari degli appartamenti e delle stanze in affitto che transitano sulla sua piattaforma.

L’anno scorso, circa 600 mila persone hanno pernottato in una delle 16 mila camere offerte da Airbnb a Milano, registrando una crescita del 34% rispetto all’anno precedente; sempre nell’ultimo anno, l’host tipico milanese ha condiviso la propria casa per 35 notti, con un ricavo di circa 2.000 euro in media. Secondo l’accordo, da ora in poi chiunque visiterà Milano da turista e prenoterà una camera o un alloggio intero su Airbnb vedrà il prezzo già comprensivo della tassa di soggiorno, pari a 3 euro a persona a notte per un massimo di 15 notti. Per ogni host, quanto annunciato va a facilitare la gestione della propria locazione breve sul fronte fiscale, le cui regolamentazioni sono spesso complesse e difficili da interpretare.

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