È Akamai Technologies, azienda impegnata nel settore dell’ottimizzazione delle applicazioni nell’ambito delle tecnologie cloud, a fotografare lo stato attuale del Web, con la pubblicazione del “Rapporto sullo stato di Internet” relativo all’ultimo trimestre del 2010. I dati sono stati elaborati partendo dalle informazioni raccolte grazie a 84.000 server sparsi in 72 paesi diversi e focalizzano l’attenzione, tra le altre cose, sulla penetrazione nei vari territori della banda larga, sugli attacchi informatici e sull’utilizzo dei dispositivi mobile per l’accesso alla grande Rete.
Prendendo in esame la qualità delle connessioni offerte alle popolazioni di tutto il pianeta, ne escono a testa alta le nazioni asiatiche, occupando ben 75 delle prime 100 posizioni relative alle città “più veloci” del globo. L’invidiabile primato spetta a Taegu, nella Corea del Sud, dove ogni allaccio a Internet ha una banda a disposizione media pari a 18,4 Mbps. Nella Top 100 solamente una dozzina di località europee, nessuna delle quali italiana.
Per quanto riguarda gli attacchi informatici registrati, la Russia ha spodestato gli Stati Uniti dalla classifica dei paesi da cui ha origine il traffico legato a questo tipo di operazioni. Rispetto ai tre mesi precedenti, in Europa è stata rilevata un’impennata pari al 10% del traffico totale, con il 3,6% proveniente dall’Italia. Una posizione poco onorevole, per il Bel Paese, anche nell’ambito degli attacchi da reti mobile: con il 30% del traffico totale osservato da Akamai, l’Italia è la prima fonte al mondo per azioni di questo tipo.
Secondo il rapporto, negli ultimi tre mesi del 2010 si sono connessi oltre 556 milioni di indirizzi IP ai server Akamai, con un aumento addirittura del 20% rispetto all’anno precedente, dovuto in parte a paesi dell’area europea come Germania, Francia, Regno Unito e Spagna. Per quanto riguarda l’Italia, nel trimestre interessato si è registrato un +8% nel numero di IP unici registrati.
In conclusione, uno sguardo ai dispositivi mobile, che rispetto al 2009 hanno fatto rilevare un netto incremento nel volume di dati scaricati. Migliora anche la qualità per questo tipo di connessioni, con una punta (valore medio) di 21,2 Mbps assegnata a un operatore del Regno Unito, mentre in Italia la velocità media più alta tocca i 2,90 Mpbs.