Le conferme non servivano perché lo stato dei fatti è sotto gli occhi di tutti, tuttavia la fotografia di Akamai sullo Stato di Internet nel terzo trimestre del 2010 ribadisce ancora una volta quel che tutti ormai sanno da tempo: la rete italiana è al palo, la velocità non aumenta e rimaniamo pertanto il fanalino di coda per l’intera area continentale. Nella fotografia di Akamai, insomma, l’Italia rimane con una smorfia che non è possibile cancellare: gli investimenti latitano e le cifre parlano sempre più chiaro.
In Italia Akamai ha calcolato circa 11 milioni di indirizzi IP unici con una velocità media di connessione pari a 3,3 Mbps. Trattasi di una delle velocità di minore entità per l’intera area europea, poiché con questo valore l’Italia riesce a mettersi alle spalle soltanto Spagna (2,8) e Portogallo (3,2). Nel nostro paese il 7,5% delle connessioni va oltre i 5Mbps, mentre l’82% è arroccato sui 2Mbps e l’1,3% legato ai 256Kbps. All’interno dell’82% si celano però situazioni di scarsa qualità nelle quali la velocità è perlopiù nominale, mentre agli effetti consente velocità di navigazioni inferiori. «Tra i sei paesi europei che compaiono nella Top Ten degli Stati con velocità media di connessione maggiore a livello globale, la Romania è ancora in testa con una connessione media di 7,0 Mbps, seguita da Paesi Bassi (6,3 Mbps), Lettonia (6,0 Mbps), Repubblica Ceca (5,4 Mbps), Svizzera (5,3 Mbps) e Danimarca (5,0 Mbps)».
«Tra i sei paesi europei che compaiono nella Top Ten degli Stati con velocità media di connessione maggiore a livello globale, la Romania è ancora in testa con una connessione media di 7,0 Mbps, seguita da Paesi Bassi (6,3 Mbps), Lettonia (6,0 Mbps), Repubblica Ceca (5,4 Mbps), Svizzera (5,3 Mbps) e Danimarca (5,0 Mbps). […] La Romania è uno dei quattro Paesi al mondo che hanno raggiunto una media di velocità massima di 30 Mbps o superiore, insieme a Corea del Sud, Giappone e Hong Kong. Principato di Monaco e Lettonia si sono attestati sui 23 Mbps». In Italia la velocità massima registrata è pari a 13Mbps.
Se c’è una classifica nella quale il nostro paese riesce ad eccellere è quella legata al traffico legato agli attacchi informatici. Il 3% della mole totale è infatti correlata secondo Akamai a fonti italiane, collocando il nostro paese al settimo posto nella classifica assoluta internazionale. Il tutto con una nota di “merito” particolare: «L’Italia è ancora una volta la prima fonte al mondo di traffico legato ad attacchi da reti mobili (28%, in aumento rispetto al 25% del trimestre precedente), mentre l’incremento maggiore su base trimestrale del traffico su reti mobili legato ad attacchi è stato registrato nel Regno Unito (quasi l’80%)».