Per Kazaa sembrano essere ormai gli ultimi sospiri. A seguito di una ordinanza proveniente dalla magistratura australiana per firma del giudice Murray Wilcox, infatti, il famoso software per il file-sharing dovrà inglobare un filtro in grado di impedire lo scambio di musica illegale. Tale filtro dovrebbe contenere circa 3000 titoli liberamente aggiornabili dalle major, il che costituisce non tanto una soluzione assoluta alla pirateria quanto una ennesima spallata ostruzionistica all’utenza: la strategia adottata, insomma, non è quella del proibire ma quella dello scoraggiare.
Il punto del non ritorno è fissato per il 5 Dicembre: se entro tale data la Sharman Networks non includerà il filtro in una nuova versione di Kazaa il gruppo dovrà sospendere ogni attività relativa al software. A seguito del rilascio della nuova versione, inoltre, l’azienda dovrà porre la massima pressione sull’utenza affinchè l’upgrade abbia luogo quanto prima. Una lista di 10.000 keyword sarebbe già pronta nel caso le 3000 iniziali rappresentassero un palliativo inefficace. Ancora non è dato a sapersi quale sarà la soluzione adottata dalla Sharman Networks, ma quel che sembra ormai certo è il fatto che il 5 Dicembre morirà il Kazaa che si è fatto conoscere negli anni fino a diventare addirittura il software più scaricato di sempre.
Respinta, almeno per il momento, la soluzione proposta da Kazaa secondo cui la tecnologia Audible Magic (utile a monitorare le reti P2P verificando eventuali DRM e registrando ogni singolo scambio avvenuto) permetterebbe performance migliori al filtro. Il giudice Wilcox ha però respinto il tutto preferendo l’urgenza di un intervento piuttosto che un ulteriore rinvio. John Kennedy, amministratore delegato della International Federation of the Phonographic Industry (IFPI), ha applaudito con un apposito comunicato l’intervento della magistratura ed ha dato il benvenuto ad una nuova era senza il nome Kazaa.
Update
Sharman Networks ha comunicato che la scadenza è stata posticipata dalla Corte al Febbraio 2006.