Al Gore voleva Digg

Il numero uno di Current nel 2006 voleva acquisire Digg ma non se ne fece nulla e non per questioni economiche, il problema fu di carattere amministrativo. Secondo i fondatori del sito essi avrebbero perso troppo del potere di controllo
Al Gore voleva Digg
Il numero uno di Current nel 2006 voleva acquisire Digg ma non se ne fece nulla e non per questioni economiche, il problema fu di carattere amministrativo. Secondo i fondatori del sito essi avrebbero perso troppo del potere di controllo

Dopo un boom iniziale e un relativo silenzio successivo, da qualche tempo Digg è tornato sotto tutti i riflettori per alcuni recenti eventi che l’hanno visto al centro di speculazioni, rimonte e mutamenti di mercato.

Il primo e più grosso affaire che lo coinvolge è la rivelazione fatta da Sarah Lucy nel suo libro “Once You’re Lucky, Twice You’re Good: The Rebirth of Silicon Valley and the Rise of Web 2.0” nel quale tra le molte altre cose racconta anche di come Al Gore e la sua Current nel 2006 abbiano tentato di appropriarsi di Digg. Una cosa non nuova, sono anni ormai che si rincorrono offerte sempre più importanti per il sito di news aggregate dagli utenti, ma significativa.

Sarah Lucy è una giornalista di BusinessWeek, posizione privilegiata dalla quale ha avuto contatti con tutti i protagonisti tra i quali anche i fondatori di Digg, i quali in prima persona hanno raccontato che Al Gore, affabile, informale e molto gentile è venuto da loro pieno di grafici e presentazioni Power Point per mostrare l’integrazione che aveva in mente tra Current e Digg e ha messo sul tavolo un’offerta da circa 100 milioni di dollari.

I due proprietari di Digg però (Kevin Rose e Jay Adelson) non hanno accettato per problemi relativi a questioni di controllo. All’epoca dell’arrivo di Gore la base utente del sito è ormai di 1,3 milioni di utenti ma ora sarebbe addirittura di 13 milioni secondo ComScore, complice l’allargamento del sito da portale di news tecnologico a portale di news di tutti i tipi. Ora un prezzo onesto dovrebbe dunque aggirarsi sui 200 milioni di dollari. Ad ogni modo Current nel contempo ha messo in piedi CurrentNews, un sito in stile Digg per ovviare al mancato acquisto.

«Ho molti amici che sono stati acquistati dai vari Yahoo e Google e benchè ci siano dei lati positivi in linea di massima è una cosa che rallenta tutto» ha dichiarato tempo fa Kevin Rose a Cnet «Semplicemente non riesci a realizzare qualcosa in tempi stretti».

Al momento, però, Digg non è più il player più importante sul mercato; Yahoo Buzz, il suo clone made in Sunnyvale, l’ha ufficialmente superato per base utenti (dati ComScore). I motivi del successo di Yahoo!Buzz sono più che altro dovuti al fatto che gode del traino di Yahoo e di parte della sua immensa base utenti. Proprio in virtù di un simile lancio Digg ha anche un pubblico più diversificato rispetto a Digg, basti dire che il 51% sono donne (contro il 39% di Digg), aspetto importantissimo per gli investitori pubblicitari.

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