Al via le udienze nel processo contro KaZaA

I rappresentanti delle major discografiche e cinematografiche tenteranno di dimostrare il coinvolgimento dei servizi P2P nelle attività illegali dei loro utenti.
Al via le udienze nel processo contro KaZaA
I rappresentanti delle major discografiche e cinematografiche tenteranno di dimostrare il coinvolgimento dei servizi P2P nelle attività illegali dei loro utenti.

Saranno esposte oggi di fronte ad una corte distrettuale statunitense le argomentazioni verbali nel procedimento intentato da alcune associazioni per la tutela del copyright contro i principali servizi di file-sharing gratuito. Il caso, avviato nell’ottobre del 2001, vede contrapposti da un lato la RIAA (Recording Industry Association of America), la MPAA (Motion Picture Association of America) e la NMPA (National Music Publishers’ Association), dall’altro KaZaA, Grokster e Morpheus.

Nelle carte processuali presentate al giudice distrettuale Stephen Wilson, della corte di Los Angeles, i rappresentanti delle major sostengono che l’attività degli imputati non è differente da quella di Napster, primo servizio P2P di massa costretto alla chiusura da una sentenza nel luglio del 2002; ma, sostengono i querelanti, KaZaA, Morpheus e Grokster hanno incassato molto di più.

La strategia difensiva dei servizi denunciati dalle tre organizzazioni si basa invece proprio sulla loro impossibilità di monitorare il comportamento degli utenti, cosa della quale venne ritenuto capace Napster.

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