Come abbiamo molte volte sottolineato, gli States sono, come spesso accade nel campo tecnologico, precursori rispetto al Vecchio Continente e all’Italia in particolare. Il VoIP, per esempio, è molto più diffuso che da noi, soprattutto a livello aziendale. Per questo motivo, vedere ciò che lì accada ci può far intuire che cosa accadrà da noi tra qualche anno.
Nonostante la maggiore diffusione, le crescite dell’uso del VoIP non sono quelle che ci si aspettava. Ted Wallingford, noto consulente statunitense, in un articolo spiega, in 10 punti, perché, secondo il proprio parere, il VoIP sia addirittura morto.
La nota rivista Networkworld risponde affermando che l’analisi di Wallingford è impietosa: il VoIP non è più sulla breccia come qualche anno fa, ma le maggiori compagnie tecnologiche americane continuano ad aggiungere al loro portfolio servizi VoIP.
Interessante anche il punto di vista di Verizon, ISP degli USA, sulla questione. Secondo John Stratton, dirigente della Verizon, anche se il VoIP è uno dei business importanti dell’azienda, non è in programma di sostituire completamente i servizi ISP con servizi VoIP.
Insomma, il VoIP è ancora vivo, ma non pare essere la tecnologia innovativa che si era presentata qualche anno fa.