Una curiosa ricerca portata avanti da WatchMouse («leader europeo del mercato di servizi di monitoraggio di siti ed applicazioni di tutto il mondo») ha regalato lo scudetto alla Lazio con il Milan in Champios League e Treviso ed Empoli qualificati agli spareggi. La classifica, ovviamente, non è quella sportiva ma è relativa piuttosto al tasso di uptime dei siti web ufficiali delle maggiori squadre di calcio di Serie A.
Se ai vertici della classifica ci sono risultati decisamente positivi, nelle posizioni di rincalzo si delinea il quadro di una relativa inaffidabilità in cui il Chievo veste la maglia nera con una performance virtuale quantomeno imbarazzante. La squadra di Verona ha il proprio sito irraggiungibile per 3 giorni al mese, una media ben poco invidiabile che potrebbe minare le attività portate avanti con la propria immagine sul web (merchandising, informazione, marketing). Lo scontro diretto anticipato tra Inter e Juventus, invece, va alla Beneamata che sovrasta di una posizione la Vecchia Signora.
La ricerca è stata portata avanti tra il 17 Novrembre 2005 ed il 7 Gennaio 2006: «durante il periodo in esame, una delle stazioni di controllo di WatchMouse ha caricato l’homepage del sito, senza grafica, frames, ecc… ogni 5 minuti. Questa pagina HTML avrebbe dovuto caricarsi entro 8 secondi, senza errori. Se si superava questo lasso di tempo o si verificava un errore, il sito veniva monitorato da una delle altre stazioni di controllo. Se anche quest’altra stazione constatava un errore, il sito veniva segnalato come ‘scarsa disponibilita’ o ‘non disponibile’».
Il comunicato stampa WatchMouse completa la propria disamina con l’analisi di Mark Pors, direttore del gruppo: «nella maggior parte dei casi, vediamo un uptime che è peggio di quello di tante piccole imprese. Ora, più che mai, il calcio rappresenta un importante business, con miliardi di clienti. Le squadre che non riescono ad adeguarsi ai tempi non saranno in grado di competere né a livello economico né tantomeno sul campo di gioco nei prossimi anni».
In questo caso il giudizio sportivo appare quantomeno opinabile (come opinabile è l’ipotesi secondo cui i tifosi cambierebbero squadra se non trovano il sito regolarmente performante), ma l’analisi tecnica manifesta un orizzonte interessante: «con un punteggio di 89,89%, l’attuale numero 6 della ‘vera’ classifica, ha una performance che non è molto meglio del sito della trattoria dietro l’angolo». Il dato relativo alle percentuali di uptime è così spiegato dal gruppo autore della ricerca: «un uptime (periodo di attività e disponibilità continuata) di almeno 99,99% sarebbe il minimo desiderabile per le grandi aziende e per quelle che vogliono aumentare il proprio fatturato tramite i loro siti web. Molte aziende stipulano un uptime del 99,9% come prerequisito minimo nell’Accordo sul Livello di Servizio firmato con la divisione IT o con un fornitore. Un uptime inferiore al 99% è normalmente considerato inaccettabile».
Questa la speciale classifica di Serie A redatta da WatchMouse (tempi e percentuali sono riferiti a valori medi mensili):
- Lazio (99.93%, 31 minuti)
- AC Milan (99.91%, 40 minuti)
- Treviso (99.88%, 54 minuti)
- Empoli FC (99.88%, 54 minuti)
- ACF Fiorentina (99.87%, 58 minuti)
- UC Sampdoria (99.87%, 58 minuti)
- Inter (99.81%, 1 ora 25 minuti)
- Juventus (99.65%, 2 ore 36 minuti)
- FC Parma (99.60%, 2 ore 59 minuti)
- AS Livorno Calcio (99.46%, 4 ore 1 minuto)
- AS Roma (99.26%, 5 ore 30 minuti)
- Udinese (99.02%, 7 ore 17 minuti)
- Ascoli (98.87%, 8 ore 24 minuti)
- AC Siena (98.85%, 8 ore 33 minuti)
- Messina (98.71%, 9 ore 36 minuti)
- Cagliari (98.62%, 10 ore 16 minuti)
- Lecce (98.58%, 10 ore 34 minuti)
- Palermo (98.01%, 14 ore 48 minuti)
- Reggina (96.99%, 22 ore 24 minuti)
- AC Chievo Verona (89.89%, 3 giorni 3 ore 13 minuti)