La Business Software Alliance, che riunisce le maggiori case di progettazione di software, lancia l’allarme in quanto in Italia sarebbe troppo il software pirata che viene scaricato e/o duplicato, infatti, circa il 51% dei programmi utilizzati nel nostro Paese non sarebbe conforme alle leggi che tutelano il copyright.
La BSA ha approfondito gli studi valutando anche l’aspetto prettamente economico e sarebbe arrivata ad affermare che riducendo la pirateria di “soli” 10 punti percentuali (dal 51 al 41%), si potrebbero creare ben 6000 nuovi posti di lavoro con un aumento per il settore dell’IT di circa 1,5 milioni di euro di fatturato.
L’espertissimo Giovanni Kessler, in qualità di alto commissario per la lotta alla contraffazione, avrebbe dichiarato che la lotta alla pirateria è una pura battaglia culturale che cagionerebbe dei danni allo Stato determinati da una continua evasione fiscale.
In poche parole tutti sappiamo che la pirateria è dannosa all’intero sistema economico, ma nessuno si adopera per ridurre i costi elevatissimi relativi l’acquisto di software “legale”.