Lo sciacallaggio che si scatena ogni volta si assiste a una catastrofe umanitaria, sia esse determinata da eventi naturali che dalla follia dell’uomo, non risparmia ovviamente nemmeno il web. Come segnalato dall’agenzia di sicurezza informatica Check Point Research, così come vi abbiamo riportato anche noi in un precedente articolo, sono in forte aumento in questi giorni le truffe online che fanno leva sulla bontà d’animo delle persone e sulla crisi relativi ai profughi che scappano dalla guerra.
Donazioni per l’Ucraina: attenti a chi le fate
Gli analisti del Check Point Research avvertono che sono in forte amento le mail fraudolente ideate per raccogliere denaro, sfruttando questa situazione così grave. I destinatari vengono infatti attirati con l’invito per una donazione destinata a dei fondi a supporto dei profughi ucraini che in realtà sono poi falsi. Spiega Lotem Finkelstein, Head of Threat Intelligence di Check Point Software: “L’attività informatica si sta ampliando intorno al conflitto Russia/Ucraina in corso.
Vogliamo mettere in guardia, da mail malevoli tutte le persone che cercano di inviare donazioni all’Ucraina. Controllate sempre l’indirizzo e-mail del mittente, verificate se è autentico e se ci sono errori di ortografia nel corpo del testo. Continueremo a monitorare su tutti i fronti questa attività informatica riguardante la guerra in corso.”
Esistono pagine web false che fingono di voler aiutare il popolo ucraino ma che poi spariscono dopo aver raggiunto una certa cifra. E poi occhio ai finti profughi che direttamente contattano gli utenti sui social per chiedere soldi. Ad esempio, c’è una “donna” che dice di chiamarsi Marina che richiede donazioni. Ebbene, gli esperti di Check Point Research hanno indagato e scoperto che l’immagine usata nel profilo da questa persone è in realtà stata presa da un giornale tedesco.
Truffa anche via chat e Twitter: l’associazione Ernesto, per esempio, raccoglie donazioni per l’accoglienza temporanea dei bambini ucraini. Chiede mail, nome, cognome, residenza, numero di telefono, numero di bambini ospitabili, presenza di altri minori, anziani o animali in casa e periodo di disponibilità dell’accoglienza. C’è solo un piccolo particolare: l’associazione in questione non solo non si occupa di accoglienza di minori non accompagnati, ma addirittura non c’entra nulla con la vicenda e infatti ha sporto denuncia contro ignoti.