L’applicazione ufficiale della Protezione Civile della Lombardia, allertaLOM, è disponibile da un bel pò di tempo, ma durante la pandemia di coronavirus COVID-19 che stiamo vivendo è stata potenziata e aggiornata con una funzionalità che può rivelarsi fondamentale in questa fase di contenimento dell’epidemia e in quella successiva di convivenza col nuovo coronavirus: il progetto CercaCOVID.
Gli appelli delle autorità regionali si stanno susseguendo da settimane, dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana all’assessore al Welfare Giulio Gallera al grido di #fermiamoloinsieme, con tanto di sito ufficiale del progetto CercaCOVID.
allertaLOM: come partecipare al progetto CercaCOVID
- 1. Scarica l’applicazione gratuita AllertaLOM per iOS e Android
- 2. Compilare il questionario all’interno dell’app: è anonimo e rivolto a tutti i cittadini, anche a chi non manifesta sintomi di COVID-19.
- 3. Aggiorna i i dati sul tuo stato di salute il più spesso possibile.
CercaCOVID. Cosa ci chiede il questionario
Le informazioni da fornire alla Regione Lombardia in forma anonima sono il sesso e l’età, fondamentali ai fini statistici, ma anche una serie di condizioni mediche rilevanti come diabete, ipertensione o il fatto di essere sovrappeso. Agli utenti viene poi chiesto se stanno lavorando in smart working o se sono costretti ad uscire di casa per lavoro.
Sempre relativamente all’epidemia di coronavirus COVID-19, il questionario prosegue con informazioni sui possibili contatti con persone positive al virus nelle ultime due settimane e una panoramica del proprio stato di salute al momento della compilazione: gusto e olfatto alterati, tosse, dolori muscolari, stanchezza, congiuntivite o diarrea.
Questa è la parte che la Regione Lombardia chiede agli utenti di aggiornare il più spesso possibile, meglio se una volta al giorno in caso di cambiamenti nello stato di salute.
CercaCOVID. A cosa servono i dati raccolti
Le informazioni fornite dai cittadini della Lombardia attraverso l’app allertaLOM serviranno a creare una “mappa del rischio contagio” che permetterà agli esperti di sviluppare modelli previsionali. Questo darà la possibilità all’Unità Regionale di gestione della crisi di localizzare le zone con maggior probabilità di ospitare un focolaio attivo o di individuare la ripresa del contagio in zone considerate meno a rischio.
Non solo. I dati raccolti saranno incrociati con altri dati a disposizione di Regione Lombardia con l’obiettivo di calcolare il grado di rischio di contagio e rafforzare così le tutele per tutti i cittadini, sintomatici e asintomatici.