Alphabet ha mancato gli obiettivi finanziari per il primo trimestre dell’anno e pare che la colpa sia principalmente delle scarse vendite degli smartphone Pixel.
I risultati indicano entrate per 36,3 miliardi di dollari, leggermente inferiori alle aspettative di 37,33 miliardi di dollari. L’utile operativo di Alphabet è pari a 6,6 miliardi di dollari, in calo dai 7,6 miliardi lo scorso anno, mentre la crescita è scesa al 17% dal 26%. Ora non pensiamo che il gruppo stia fallendo, visto che parliamo comunque di cifre con una rilevanza pazzesca, ma in un mondo che è dettato dalla continua crescita, la notizia non è grande per il colosso, che ha visto le azioni scendere del 7% negli scambi after-hours più recenti. L’84,5% delle entrate di Alphabet proviene ancora dal business degli annunci online, scesi dal 59% al 39%. Questa è una evidenza importante, dato che fondamentalmente Alphabet è una piattaforma di vendita di annunci, con diverse sezioni più concentrate sulla tecnologia in generale.
In effetti, il grande buco nei conti deriva dalla gamma dei Pixel, che ha registrato un calo vistoso anno dopo anno, nonostante il lancio di Pixel 3 e 3XL lo scorso ottobre. La società afferma che è tutta una conseguenza delle pressioni nel mercato degli smartphone premium, dove la richiesta è bassa e le opzioni aumentano. E il modello di vendita di Google, che ha posto i Pixel ai vertici in quanto a cartellino dei prezzi, di certo non aiuta, nonostante gli ultimi modelli abbiano tra le migliori fotocamere disponibili, peraltro col beneficio di una intelligenza artificiale davvero utile, come di rado accade oggi. Fortunatamente, Google sembra consapevole delle sue carenze e sembra pronta a annunciare finalmente una gamma più economica: i Pixel 3a e Pixel 3aXL, in arrivo nelle prossime settimane, anche in Italia.