Questa mattina si è parlato dell’intervento di Tony Fadell in una riunione dell’1 aprile che ha visto seduti intorno ad un tavolo i vertici di Google, con l’obiettivo di fare chiarezza sulle presunte tensioni interne a Nest. Lo stesso ha fatto Sergey Brin, co-fondatore del gruppo di Mountain View e attuale presidente della parent company Alphabet. Il tema trattato è stato lo stesso, ma in relazione a Verily.
Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta della divisione in passato chiamata Life Sciences, impegnata nell’ambito della ricerca medica e nel campo della tutela della salute. Un articolo comparso a fine marzo sulle pagine del Boston Globe parla di un vero e proprio esodo di dipendenti causato da una condotta discutibile del CEO, Andy Conrad, da alcuni definita “beffarda e impulsiva”. Brin si dichiara dispiaciuto per le voci trapelate, ammettendo comunque che anche nel team di Verily, così come in ogni altra realtà professionale (Google e Alphabet comprese) possono insorgere incomprensioni e contrasti.
Ho visto un’infarinatura degli articoli. E, come sapete, è triste sapere che … ex dipendenti o coloro che lo diventeranno hanno parlato alla stampa. Ciò nonostante, posso dirvi quanto sta accadendo con queste aziende, fortunatamente. Nel caso di Verily, a dispetto di alcuni casi isolati, la frequenza degli attriti interni è inferiore a quella di Google e Alphabet nel loro complesso.
Nell’intervento c’è un riferimento diretto anche alla profittabilità del progetto: secondo Brin, Verily è una realtà in grado di generare introiti e capace di assicurarsi un’indipendenza economica in chiave di sviluppo futuro. Tra le iniziative messe in campo si ricorda la partnership con Novartis per la realizzazione di lenti a contatto smart dedicate al monitoraggio del livello di zuccheri nel sangue dei pazienti diabetici e quella con Johnson & Johnson per la creazione dello spin-off Verb Surgical.
Inoltre, alcuni articoli parlano in generale di come stiamo bruciando denaro e così via. E vero che, come sapete, altre nostre scommesse sul futuro non sono ancora redditizie. Alcune però lo sono, compresa Verily, secondo un criterio di cassa. E la situazione continua a migliorare. Rimango dunque molto entusiasta a proposito di questi sforzi.