Se è passato un anno dalla nascita di AlphaGo, l’intelligenza artificiale di DeepMind che impara da sola, la notizia è che adesso gli algoritmi avanzati si sfidano a vicenda, avendo già superato gli umani in varie discipline, tra cui proprio il gioco Go.
L’ultima versione della AI di DeepMind, conosciuta come AlphaZero, è capace di diventare maestra di scacchi, Go e Shogi senza alcun intervento umano, a parte un riassunto di base sulle regole. Mentre AlphaGo aveva impiegato 13 giorni per arrivare a destreggiarsi con l’omonimo passatempo asiatico, sono bastate 9 ore a Zero per padroneggiare gli scacchi e 12 per shogi. Dopo un fitto programma di allenamento, AlphaZero ha messo in pratica le sue lezioni, sfidando le migliori intelligenze artificiali in giro per il mondo per ogni disciplina.
Ebbene, AlphaZero ha vinto 155 partite a scacchi contro Stockfish, perdendone 6 e pareggiandone ben 839 su un totale di 1000. Per shogi invece, Zero ha battuto Elmo in oltre il 91% dei match disputati. Anche il campione Garry Kasparov ha voluto provare a sfidare l’AI, dopo aver perso 21 anni fa con un primo vagito di un simile progetto, Deep Blue. “Ammetto di essere rimasto meravigliato dallo stile dinamico e imprevedibile di AlphaZero – ha detto – nella mia osservazione, l’AI preferisce mosse e posizioni che ai miei occhi sembravano rischiose, eppure vincenti”
Potrebbe sembrare semplice, ma il programma di allenamento è stato reso possibile solo da un hardware molto potente, messo in piedi da Alphabet, che controlla DeepMind. Su iniziative simili Google poggia alcune delle attuali piattaforme che servono milioni di persone, come Google Foto, basata su un processo che analizza le immagini per individuare rispondenze tra i volti, così da permettere suggerimenti di gestione e organizzazione circa nomi, luoghi e cronologia.