In precedenti articoli abbiamo visto come si stia procedendo molto a rilento nell’approvazione delle regole per l’asta di assegnazione delle frequenze del WiMax italiano.
Sappiamo anche che il Ministero delle Telecomunicazioni e della Difesa non siano ancora pienamente concordi su quanto richiedere all’asta.
Ricordiamo infatti che le frequenze del WiMax attualmente sono di uso militare e quindi il Ministero richiede un risarcimento.
Sembrerebbe che nella prossima riunione dell’Agcom finalmente si possa sbrogliare questa matassa, ma adesso arriva un’ennesima tegola che potrebbe quasi mettere la parola fine all’effettivo uso del WiMax in Italia.
Affermazione che fa davvero paura, ma che purtroppo è realtà!
Piccola premessa: il Ministero della Difesa, doveva liberare queste frequenze già da oltre 10 anni, ma allo stato attuale questo non è stato ancora fatto.
Cosa significa questo?
Che le frequenze del WiMax, sopratutto in alcune regioni italiane saranno disturbate dall’uso di apparecchiature militari (radar in primis) che usano frequenze molto vicine.
Bella tegola non c’è che dire e sta venendo fuori che probabilmente nelle basi d’asta il pacchetto, già molto scarso di suo (20 Mhz di spettro contro la media Europea di 40Mhz), sarà composto metà da frequenze libere e da metà sporche.
Ovviamente i costi delle frequenze sporche saranno molto inferiori.
Si profila quindi un parto travagliato per il WiMax che rischia davvero di nascere menomato e già ci si sta chiedendo se veramente questa tecnologia sia davvero utile visto che con l’Hiperlan si riescono a fare le stesse cose e con costi molti più contenuti…