Dalla parte dell’accusa siede la BetaNet. Dalla parte della difesa siedono in molti, e con nomi altisonanti: Apple, IBM, Adobe, Kodak, McAfee, Corel, Rosetta Stone, Siemens, Sony Creative Software ed altri ancora (18 i gruppi chiamati in causa in tutto). Al centro della contesa due brevetti, la proprietà e l’autorizzazione all’uso degli stessi. Trattasi dell’ennesima causa dello stesso tipo, con conseguenze altalenanti ma tali da configurare normalmente una possibile fonte di guadagno (o addirittura una forma di business model) per la parte denunciante.
Il primo brevetto è il n.5,222,134, registrato presso l’USPTO nel 1993: «Secure System for Activating Personal Computer Software at Remote Locations». Il secondo brevetto è il 5,103,476, registrato nel 1992: «Secure System for Activating Personal Computer Software at Remote Locations». Entrambi risultano essere assegnati a David P. Waite e Horace G. Riddell. L’accusa contesta alle diverse aziende nominate di aver utilizzato la proprietà intellettuale indicata in tutta una serie di prodotti senza aver primariamente richiesto debita autorizzazione all’azienda detentrice dei diritti sui due brevetti.
Molti i programmi additati dalla parte denunciante: Creative Suite, Acrobat e Photoshop per Adobe; Carbonite backup tool; Quicken, QuickBooks e TurboTax della Intuit; Office, OneCare, Windows Server e Silverlight per Microsoft; McAffee VirusScan. La denuncia sembra però prendere di mira un processo specifico del funzionamento dei vari software, il che rende fondamentale l’analisi tecnica in fase processuale, dalla quale scaturirà l’eventuale violazione o meno.
AppleInsider nota come per Apple il 2009 sia già giunto a oltre 30 denunce per violazione di brevetto, con oltre 50 procedimenti ad oggi attivi. La denuncia BetaNet segue di pochi giorni la causa principale, quella che vede Cupertino attaccata sul fronte legale dai 10 brevetti sbandierati da Nokia (con una controdenuncia estesa ad ulteriori 13 brevetti).