Le azioni Apple hanno portato grandi soddisfazioni agli investitori, ma al tempo stesso soffrono di due difetti tra di loro strettamente correlati. Da una parte il titolo è troppo volatile, dall’altra è eccessivamente basato su previsioni ed euforia, elementi poco ‘economici’ nel senso stretto del termine e dunque vagamente pericolosi. La combinazione di questi elementi ed una piccola scintilla ha scatenato la deflagrazione ed è così che in poche ore il titolo di Cupertino è caduto di quasi 7 punti percentuali.
Ancora una volta al centro delle attenzioni v’è l’iPhone. Secondo alcune indicazioni prive di conferme, infatti, Apple avrebbe deciso di dimezzare la produzione di iPhone da 9 milioni di pezzi a 4.5 milioni, scelta che sarebbe presumibilmente dovuta ad un supposto rallentamento delle vendite. Se il dato fosse confermato per Apple sarebbe una sorta di dichiarazione di sconfitta che invece il gruppo intende smentire con forza.
Il report indicante la scelta al ribasso sarebbe stato firmato dagli analisti Miller Tabak & Co. su voci rimbalzate da Goldman Sachs. La credibilità dello stesso cresce sulla scia dei problemi contabili che da giorni rendono confusa la situazione dell’iPhone, con una impossibilità oggettiva di poter al momento comporre un quadro reale della situazione di vendita del telefono (per il quale si sospetta un forte rallentamento dopo l’exploit iniziale).
Per Apple il tonfo è sonoro: dopo aver sfiorato a più riprese quota 150 dollari di quotazione, il titolo è ora sceso a 130 in poche ore con forti scambi registrati nelle ultime ore (-6.87% il computo finale della giornata a Wall Street). Nell’after-hour il recupero è limitato e l’attenzione torna ora tutta sull’iPhone per capire se ed in che misura il dispositivo possa realmente rappresentare una ulteriore marcia in più per il gruppo di Cupertino.