Alzi la mano chi non ha mai scritto qualcosa di cui si è pentito, magari perché aveva alzato il gomito. Un messaggio in piena notte all’ex che ti ha spezzato il cuore, oppure un tweet clamoroso contro il capoufficio. Con esiti tragicomici il lunedì mattina. Ora c’è una soluzione anche per questo.
Negli USA sta spopolando l’abitudine di bloccare gli account social negli orari più delicati: prima di poter pubblicare qualunque cosa, si deve superare un test di sobrietà. Se non si è più forti del vizio di alzare il gomito, una componente aggiuntiva del nostro browser sarà più forte di noi.
È il caso di The Social Media Sobriety Test, che con una piccola componente di 14 kb e lo slogan “Niente di buono accade online dopo l’una del mattino”, fa presa sull’internauta garantendo protezione negli orari che l’utente stesso indicherà.
Il funzionamento è semplicissimo: si scarica il plugin, si sceglie quali social media vogliamo bloccare con il filtro anti-figuracce (ci sono tutti i principali, da Facebook a Twitter, alla piattaforma Tumblr a YouTube), dopodiché si indicano gli orari sensibili nei quali si suppone si potrebbe non essere particolarmente sobri. Una volta settato, ogni volta che cercheremo di postare qualcosa sui nostri social dovremo superare una prova.
Un esempio? Digitare l’alfabeto al contrario, o giochi di parole, grafici. Niente di complicato, ma meno semplice di quel che appare. Soprattutto dopo il secondo Gin Lemon. Certo, queste idee originali del Web sono spesso in inglese, ma si tratta di piccoli esercizi che ormai valgono per chiunque conosca anche solo minimamente questa lingua universale.
Per incoraggiarne l’utilizzo, il sito internet presenta anche un widget che incolonna una serie di status e immagini di utenti colti nelle condizioni peggiori immaginabili. A proposito: se state leggendo questo articolo e non avete capito bene di cosa parla, forse la sbronza non vi è ancora passata.