Di recente, NBC News ha additato Amazon per la mancanza di trasparenza riguardo all’epidemia di coronavirus nelle sue strutture. Così, l’azienda ha svelato il numero dei dipendenti che hanno eseguito il tampone e sono risultati positivi fino a oggi. Si tratta di informazioni fornite da gran parte di importanti società negli Stati Uniti e, sebbene sia difficile valutare esattamente come il colosso dell’e-commerce abbia gestito la pandemia rispetto a esse, perlomeno le cifre parlano chiaro: Amazon ha affermato di condurre migliaia di tamponi ogni giorno e prevede di raggiungere i 50mila test quotidiani in 650 siti entro novembre.
Amazon ha rivelato che di tutti i dipendenti, 1.372.000, che hanno lavorato per l’azienda o per Whole Foods (società alimentare acquisita da Amazon nel 2017) tra il 1 marzo e il 19 settembre, circa 19.816 sono risultati positivi o presunti positivi al coronavirus. Stando al gigante di Jeff Bezos, ciò rifletterebbe un tasso di infezione più basso delle attese del 42% se paragonato al tasso generale della popolazione statunitense.
A proposito del Covid-19, Amazon sta rimuovendo dalla vendita una serie di maschere di Halloween a tema coronavirus dopo le tante critiche ricevute. Si tratta di maschere che somigliano al virus visto al microscopio, con l’aggiunta di occhi e denti. In tanti, infatti, si sarebbero lamentati per il cattivo gusto e per l’errore di giudizio da parte di produttori e venditori.
Di recente è emerso che i magazzini Amazon con i robot hanno un tasso di infortuni più alto rispetto a quelli in cui sono impiegati soltanto dipendenti umani.