La prossima versione dell’e-reader Kindle potrebbe proporre una piccola sorpresa: una luce che ne illumina lo schermo. Risulta noto, infatti, come l’esperienza di lettura possa essere gradevole anche nella penombra, o in condizioni precarie di luminosità durante gli spostamenti: su un treno, su di un bus, sotto le coperte o su un balcone d’estate. A tutto ciò finora si poteva ovviare, tanto su di un libro quanto su di un Kindle, con una piccola lampadina al LED in grado di ovviare al problema con consumi minimi ed una semplice clip di sostegno.
Amazon potrebbe aver deciso di voler risolvere a monte il problema dotando il proprio dispositivo di un sistema di illuminazione tale per cui lo schermo possa essere ben visibile in ogni condizione di luce ambientale, senza dover necessariamente acquistare una periferica ulteriore. Al gruppo potrebbe costare molto poco un intervento di questo tipo, il che sarebbe compensato o con un piccolo aumento del prezzo, oppure semplicemente non abbassando ulteriormente il prezzo di vendita (che da sempre corre rapidamente al ribasso).
A questi rumor si aggiungono quelli relativi ad un possibile schermo a colori in distribuzione entro fine anno, ma tutto ciò dovrà fare i conti con le batterie del device: fino ad oggi l’inchiostro elettronico ha garantito una durata lunghissima di ogni singola ricarica, ma una illuminazione ulteriore e l’arrivo dei colori potrebbero cambiare radicalmente la situazione. Il compromesso, insomma, andrà ricalibrato e la durata andrà garantita a prescindere dalle innovazioni introdotte dal gruppo del device.
I rumor trapelati da fonti vicine alla catena di progettazione del gruppo di Jeff Bezos lasciano intendere come entro fine anno possa giungere sul mercato anche un nuovo Kindle Fire, il cui display potrebbe raggiungere una diagonale da 8,9 pollici per avvicinarsi così allo standard dell’iPad. La presenza di Amazon nel settore potrebbe farsi così più intensa, cercando così di confermare i buoni risultati fin qui conseguiti dal gruppo tanto con l’e-reader quanto con il primo mini-tablet.
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