Amazon ha annunciato una serie di novità per il suo assistente personale durante la World Wide Web Conference di Lione. Ruhi Sarikaya, responsabile del gruppo Alexa Brain, ha illustrato i miglioramenti che verranno introdotti nelle prossime settimane per ottenere conversazioni più naturali con l’intelligenza artificiale, tra cui l’aggiunta di “memoria” e l’eliminazione della wake word Alexa.
Il dirigente di Amazon spiega che oggi la maggioranza degli utenti interagisce con computer e smartphone toccando e guardando lo schermo, ma in futuro la voce diventerà la modalità di input principale, soprattutto per avere un dialogo con i dispositivi IoT presenti nell’abitazione, come gli smart speaker Echo. È infatti possibile eseguire altri compiti, ad esempio cucinare, pronunciano allo stesso tempo i comandi vocali per avviare la riproduzione di un brano musicale o ascoltare le previsioni del tempo.
Lo scopo di Amazon è dunque eliminare gli ostacoli alle interazioni con il mondo fisico e digitale, sfruttando nel migliore dei modi le oltre 40.000 skill di Alexa. La prima novità, riservata agli utenti statunitensi, riguarda la naturalezza delle conversazioni. Nelle prossime settimane verranno abilitate skill che richiedono domande in linguaggio naturale. Ad esempio, chiedendo come si può pulire una macchia di olio sulla camicia, l’assistente consiglierà il prodotto adatto. Anche gli utenti in Germania e Regno Unito potranno invece fare domande senza utilizzare ogni volta la “wake word” Alexa. L’assistente riconoscerà inoltre il cambio di argomento. Ad esempio sarà possibile chiedere la condizioni del tempo in una città e successivamente chiedere quanto tempo ci vuole per arrivare lì senza pronunciare il nome della città.
Solo negli Stati Uniti verrà infine introdotta una funzionalità che permette ad Alexa di ricordare le informazioni e recuperarle in seguito. Ad esempio, l’utente potrà chiedere all’assistente di ricordargli un compleanno. Amazon ha promesso di aggiungere ulteriori miglioramenti, tra cui il supporto per altre lingue. Il lungo viaggio per cambiare l’interazione uomo-computer è ancora all’inizio.