Amazon, lo scorso aprile, annunciò Amazon Destination un nuovo servizio del gigante dell’e-commerce attraverso il quale gli utenti potevano trovare e prenotare le loro vacanze low cost. Sebbene al momento del debutto limitato ad una piccola parte delle città degli Stati Uniti d’America, Amazon Destination segnava l’importante discesa di Amazon nel settore del turismo, una chiara mossa per entrare nella fetta di mercato oggi dominata da colossi del calibro di TripAdvisor o Booking.com.
Ma a pochi mesi dal debutto di questo nuovo ed importante servizio, Amazon ha deciso di uscire dal settore del turismo chiudendo Amazon Destination. Per il colosso dell’e-commerce non si trattava della prima incursione nel mondo dei soggiorni perché già da tempo offriva ai suoi clienti offerte last minute su una serie di pacchetti vacanze. Amazon Destination aveva, però, il compito di ampliare queste offerte e di consentire agli albergatori di sottoscrivere un accordo che avrebbe portato ad aumentare le proposte di soggiorni low cost per i clienti del gigante dell’e-commerce. Proprio le strutture alberghiere, in particolare, avrebbero potuto beneficiare del programma di Amazon approfittando della grande visibilità che il colosso della distribuzione online offre ai suoi partner.
Sebbene Amazon Destination sia stato chiuso, tutti soggiorni prenotati rimarranno validi. La società non ha ufficializzato nessuna spiegazione per la chiusura improvvisa di questo servizio ma con buona probabilità la chiusura è da ricercarsi in risultati probabilmente sotto le aspettative. Le uniche dichiarazioni che il colosso dell’e-commerce ha dato sul caso è che grazie ad Amazon Destination hanno potuto imparare molto e così hanno deciso di interrompere il servizio. Forse, la mancanza di successo del servizio è individuabile nel fatto che i clienti vedono Amazon come un luogo dove acquistare oggetti e non un portale dedicato all’offerta di viaggi e prenotazioni alberghiere.