Secondo un rapporto del Wall Street Journal, Amazon avrebbe modificato il suo algoritmo di ricerca dei prodotti per favorire quelli più redditizi per l’azienda. Le persone che hanno lavorato all’algoritmo sostengono che il cambiamento potrebbe dare una spinta ai marchi di Amazon. Se Amazon davvero utilizza intenzionalmente la ricerca per promuovere i propri prodotti, probabilmente potrebbero arrivare problemi con l’antitrust.
La fonte ha riferito che l’algoritmo è stato modificato alla fine dell’anno scorso e che il cambiamento è stato contestato internamente. La mossa presumibilmente ha messo l’uno contro l’altro il team vendite con sede a Seattle di Amazon e il team di ricerca con sede a Palo Alto, in California (indicato come A9). Diversi dipendenti di A9 affermano che il team vendite li avrebbe spinti a far emergere i prodotti Amazon nei risultati delle ricerche. I due team erano soliti riferire a due dirigenti distinti, ma ora entrambi fanno capo a Doug Herrington.
In una dichiarazione, Amazon nega di aver cambiato l’algoritmo della sua ricerca per tener conto della redditività o di aver cambiato il modo in cui classifica i risultati della ricerca per favorire i suoi prodotti.
Il rapporto del Wall Street Journal, nonostante le rassicurazioni di Amazon, susciterà probabilmente preoccupazione soprattutto tra i regolatori. La società di Jeff Bezos insieme ad Apple, Facebook e Google è già sotto la lente dell’antitrust federale americano.
Apple ha recentemente modificato il suo algoritmo di ricerca dell’App Store in modo che le sue app non siano sempre classificate al primo posto e l’Unione Europea ha multato Google di 2,7 miliardi di dollari per aver manipolato i risultati di ricerca per promuovere i propri prodotti.
Amazon ha senza dubbio giustificato la modifica dell’algoritmo. Non è chiaro, però, se i regolatori saranno d’accordo o meno.