Che con la commercializzazione del Fire Phone le cose non siano andate esattamente come sperato non è un mistero. Poco più di un anno fa Amazon ha presentato il suo primo telefono, realizzato in seguito al discreto successo ottenuto dai tablet della linea Kindle Fire ed equipaggiato con alcune particolari funzionalità come la “prospettiva dinamica” e una tecnologia avanzata per il riconoscimento facciale.
Il numero uno del gruppo, Jeff Bezos, ha ribadito più volte in passato che l’azienda avrebbe continuato a puntare sul segmento smartphone, ma le cose potrebbero essere cambiate. La redazione del Wall Street Journal svela il licenziamento di dozzine di ingegneri che hanno lavorato alla progettazione del dispositivo (al momento non più in vendita) e una profonda ristrutturazione che interessa Lab126, ovvero la divisione di ricerca e sviluppo relativa all’elettronica di consumo. Una decisione presa con l’obiettivo di ridurre le perdite dovute, almeno in parte, al quantitativo non indifferente di device rimasti invenduti.
Secondo fonti a conoscenza dei fatti, nelle scorse settimane Amazon avrebbe licenziato dozzine di ingegneri che hanno lavorato sul Fire Phone presso Lab126, il centro di sviluppo hardware segreto nella Silicon Valley.
Le ultime notizie relative al dispositivo risalgono al mese di maggio, quando il gigante dell’e-commerce ha rilasciato un aggiornamento software che porta sul telefono il sistema operativo Fire OS 4.6.1, basato sulla piattaforma Android 4.4 KitKat. L’azienda sembra dunque non aver imboccato la strada giusta per replicare anche in ambito smartphone l’enorme successo ottenuto con gli eBook reader e, anche se in minore misura, con i tablet. Non è comunque da escludere l’ipotesi di un ritorno in pista, con nuovi prodotti progettati tenendo conto degli errori commessi e dell’esperienza acquisita.