Secondo la famosa rivista Variety, Amazon avrebbe offerto 9 miliardi di dollari per acquistare la Metro-Goldwyn-Mayer, il colosso cinematografico a cui si devono capolavori come l’originale Ben-Hur, 2001: Odissea nello Spazio, il primo Indiana Jones e i film di 007, giusto per citarne alcuni. Se la notizia dovesse trovare riscontri ufficiali, per l’azienda di Jeff Bezos si tratterebbe di un acquisto importantissimo, che potrebbe creare non pochi scossoni nell’ambiente dei servizi di streaming on-demand. MGM dispone infatti di una libreria di 4.000 film e 17.000 ore di TV, con franchise amatissimi dal pubblico come quello legato al personaggio di James Bond.
Amazon, un’offerta video sempre più vasta
Dopo essersi assicurata la Champions League, di cui ha ottenuto i diritti per la trasmissione in streaming in Italia di 16 partite per tre stagioni, a partire da quella sportiva del 2021-2022, e dei Mondiali di calcio del 2022, l’eventuale acquisizione di Metro-Goldwyn-Mayer segnerebbe un altro colpo importante per il colosso dell’e-commerce, soprattutto nell’ottica di offrire contenuti sempre più ampi e tenere testa alla feroce concorrenza, soprattutto dei canali Disney.
Un’azienda attiva a 360°
Amazon dunque super attiva e sempre più “azienda aperta” a 360° nell’operare anche al di fuori dei canali classici del commercio elettronico, da cui tutto è iniziato, come dimostra anche il suo progetto legato a un servizio di navigazione in Rete via satellite. Un’opera concettualmente simile a Starlink di SpaceX, ma con qualche differenza: Kuiper, infatti, è un’opera che si pone l’obiettivo di fornire un servizio internet a banda larga su scala planetaria, ma grazie a un’architettura di nuova concezione in grado di offrire velocità elevate di trasmissione e bassa latenza.
Per questo motivo il gigante dell’e-commerce mondiale vuole lanciare a breve 3.500 satelliti da disporre su 98 differenti piani orbitali ad una quota compresa tra 590 km e 630 km, e creare una sua costellazione. Metà dovrebbero essere lanciati entro il 30 luglio 2026, mentre la restante parte dei satelliti dovrebbe essere spedita in orbita e diventare operativa entro il 30 luglio 2029, pena la perdita della licenza fornita dalla FCC.