Tornano in auge le indiscrezioni che vorrebbero Amazon interessata ad espandere la propria offerte di contenuti video in streaming, in particolare con la trasmissione in diretta dei programmi messi in onda da emittenti come CBS, Comcast, e NBCUniversal. Trattandosi di rumor non confermati (simili a quelli già circolati nel gennaio 2014), il tutto va preso con le pinze, in attesa di ulteriori dettagli o di un comunicato in merito da parte del gigante dell’e-commerce.
Le fonti parlando di trattative fra il gruppo di Jeff Bezos e i network televisivi avviati nei mesi scorsi e attualmente in una fase preliminare, dunque ancora ben lontani dal potersi concretizzare in una stretta di mano. Una mossa di questo tipo porrebbe Amazon in diretta concorrenza con realtà come AT&T, Sony, Dish Network ed Apple, che già offrono la possibilità di accedere ai programmi TV tramite connessione Internet o che stanno sperimentando soluzioni di questo tipo. Si spiegherebbe in questo modo anche la recente acquisizione di Elemental Technologies, realtà attiva proprio nel fornire una piattaforma per lo streaming live. Questo il parere di Dan Rayburn, firma del sito StreamingMediaBlog.
Le persone con cui ho parlato non hanno rivelato a che punto sia Amazon con la creazione di un servizio OTT live. È possibile che l’azienda si stia semplicemente informando sulle potenzialità economiche del business, il che spiegherebbe la richiesta di informazioni sui costi recapitata a chi detiene i diritti per la gestione dei contenuti.
Che il gruppo sia ormai da tempo interessato all’intrattenimento multimediale non è un mistero. La formula Prime dedicata alle spedizioni della merce in tempi rapidi offre l’accesso anche ad un vasto catalogo di contenuti come film e serie TV, sia prodotte “in casa” che realizzate da terze parti. Inoltre, la decisione di escludere dal catalogo degli oggetti in vendita dispositivi come Chromecast o Apple TV testimonia ulteriormente quanto l’azienda desideri puntare sulla creazione e sull’espansione di un proprio ecosistema dedicato alla fruizione dei video in ambito domestico. Come già detto, il portavoce Craig Berman di Amazon (interpellato sull’argomento dalla redazione di Bloomberg) non ha rilasciato alcun commento all’indiscrezione odierna.