Billboard ha fatto i conti per valutare quanto possa essere costata ad Amazon l’incredibile offerta relativa all’ultimo album di Lady Gaga, “Born this way”. L’album, infatti, è stato “regalato” ad appena 99 centesimi mentre iTunes ed altri music store lo mettevano sul mercato al costo di 12 dollari. La logica della vendita in perdita è quella per cui, offrendo l’album ad un prezzo di questo tipo, Amazon avrebbe potuto garantirsi grandi numeri ai quali proporre la propria offerta Amazon Cloud Drive.
Secondo le logiche di mercato analizzate da Billboard, Amazon ha perso circa 7.40 dollari per ogni singolo acquisto dell’album. La stima delle vendite è pari a circa 430 mila unità fin dal lancio dell’album, il che implica una perdita complessiva pari a circa 3.2 milioni di dollari. A tanto è costato, quindi, assoldare circa mezzo milioni di utenti attratti dall’offerta civetta migliore che il mercato musicale potesse esprimere in questo contesto.
Amazon dovrà ora passare alla “fase B” del proprio progetto: monetizzare l’utenza accumulata. A tal fine ha molte frecce al proprio arco e la più preziosa è Amazon Cloud Drive, perché è questo l’obiettivo primo dell’esperimento: se l’utenza capirà ed apprezzerà l’offerta potrebbe proseguire sulla via del cloud rinnovando l’abbonamento per l’anno prossimo restituendo immediatamente al gruppo quanto perduto alla vendita del file. Amazon ha inoltre in mano un ricco marketplace e l’aver conquistato un contatto è un’occasione irrinunciabile per offrire prodotti, offerte e programmi speciali di fidelizzazione.
Lady Gaga è costata molto ad Amazon, ma è al momento stesso anche una grande opportunità. L’offerta è pertanto valutabile soltanto in prospettiva, soltanto fra molti mesi, quando si sarà capito se “Born this way” a 99 centesimi è stato un affare solo per gli utenti o se anche il gruppo potrà esultare.