Amazon ha rimosso dal suo catalogo una serie di prodotti di matrice nazista e razzista. Le policy del marketplace del colosso dell’ecommerce proibiscono la vendita di oggetti che in qualche modo facciano riferimento al razzismo, al nazismo o a tematiche similari. Una serie di organizzazioni hanno, però, rilevato e segnalato ad Amazon la presenza di alcuni prodotti legati al nazismo messi in vendita all’interno della piattaforma.
Tra i prodotti segnalati anche particolari gioielli adornati con le svastiche naziste e persino un libro per bambini, scritto da George Lincoln Rockwell, fondatore del Partito Nazista Americano, che fa passare per normali alcune credenze razziste. Amazon fa sapere di aver prontamente rimosso questi articoli e di aver bloccato in maniera permanente gli account che li avevano messi in vendita, oltre ad avere posto in essere ulteriori restrizioni per evitare che si ripetano fatti analoghi in futuro. Tuttavia, l’Action Center on Race & the Economy and the Partnership for Working Families ha sollevato il quesito sui guadagni effettuati da Amazon sulla vendita di beni che promuovono o glorificano l’odio, la violenza, l’intolleranza razziale, sessuale o religiosa. Dati che, però, il colosso dell’ecommerce non ha voluto condividere.
La società di Jeff Bezos ha anche spiegato come gestisce i prodotti messi in vendita all’interno della sua piattaforma di ecommerce. Amazon utilizza un sistema automatizzato che sfrutta il machine learing per eseguire la scansione delle inserzioni, rimuovendo automaticamente le schede individuate che violano il regolamento della piattaforma. Un sistema automatizzato che viene, comunque, affiancato da diversi team umani che completano ed approfondiscono le verifiche.
Un sistema che dovrebbe risultare molto affidabile ma che probabilmente non lo è del tutto visto che alcuni prodotti vietati sono stati, comunque, rinvenuti. La fonte riporta, inoltre, che a seguito di un nuovo controllo, alcuni dei beni vietati segnalati erano ancora presenti all’interno del marketplace. Da capire a questo punto se i sistemi automatici non sono stati in grado di rilevarli o se perché era ancora in corso il processo di rimozione.
Bene, comunque, ha fatto Amazon ad intervenire immediatamente per risolvere il problema ed ad approfondire le verifiche per evitare il ripetersi di situazioni analoghe.