Secondo un report pubblicato da The Information, Amazon potrebbe ritornare nel settore degli smartphone. Questa volta però solo come sviluppatore di applicazioni e servizi che dovrebbero essere integrati nei dispositivi prodotti da terzi. Il gigante dell’e-commerce vuole evitare un ennesimo flop, dopo quello del Fire Phone. Per attuare il suo piano, l’azienda di Seattle deve prima convincere gli OEM ad abbandonare Google, un’ipotesi piuttosto remota.
Il Fire Phone, annunciato a giugno 2014, doveva consentire ad Amazon di replicare il successo ottenuto con i Kindle, ma la storia è andata diversamente. Lo smartphone, offerto a 199 dollari con due anni di contratto e a 649 dollari in versione unlocked, ha subito una riduzione di prezzo dopo appena due settimane dal lancio. Vari tentativi di incrementare le vendite sono miseramente falliti e, nel 2015, Amazon ha interrotto la sua produzione e licenziato gli ingegneri che si occupavano della sua progettazione. Questo “esperimento” ha inoltre comportato perdite per 170 milioni di dollari.
Il nuovo tentativo di entrare nel mercato degli smartphone prevede una profonda integrazione dei servizi nel sistema operativo. Alcuni produttori già offrono dispositivi con le app Kindle e Appstore preinstallate, ma l’obiettivo dell’azienda sarebbe quello di sostituire completamente i servizi Google e realizzare un “Android alternativo”, simile a Cyanogen OS. Amazon potrebbe, ad esempio, sostituire Google Now con Alexa, l’assistente personale usato dall’altoparlante Echo. Gli utenti che acquisteranno uno smartphone potrebbero trovare anche Firefly, l’app che identifica i prodotti da acquistare sullo store, ed usufruire dell’accesso gratuito a Prime per un periodo di tempo più lungo.
Amazon avrà tuttavia molte difficoltà nel trovare produttori che accetteranno di integrare i suoi servizi. Gli accordi stipulati con Google proibiscono l’uso di alternative al Google Play Store e ai Google Play Services. Gli OEM che installeranno le app Amazon verrebbero sicuramente buttati fuori dall’ecosistema Google per violazione contrattuale.