Il travagliato rapporto di Amazon con i videogame sta prendendo risvolti alquanto prevedibili. Dal 2011, Amazon Game Studios ha realizzato giochi per dispositivi mobili e nel 2014 ha annunciato l’intenzione di creare titoli per di livello superiore, magari anche per console. I più ambiziosi di questi, Crucible e New World, sono ancora in lavorazione, ma lo studio dovrà finalizzarli con meno dipendenti. Nello specifico, con una dozzina in meno, secondo un rapporto di Kotaku.
Secondo i bene informati, proprio durante la conferenza annuale E3, dedicata al gaming, Amazon inviava ad un certo numero di sviluppatori, un avviso di 60 giorni entro i quali la compagnia avrebbe trovato un riposizionamento in azienda, il cui rifiuto si sarebbe tradotto in una liquidazione. La mossa apparentemente include la cancellazione di un numero di titoli non ancora annunciati che, a questo punto, non vedranno mai la luce.
Kotaku ha chiarito che Amazon Game Studios non chiuderà ma che si concentrerà, per adesso, sui due big title di cui sopra, e poi ne riparleremo.
Queste mosse sono il risultato di regolari cicli di pianificazione aziendale in cui allineamo le risorse per far fronte alle priorità in continua evoluzione. Stiamo lavorando a stretto contatto con tutti i dipendenti interessati da questi cambiamenti per aiutarli a trovare nuovi ruoli all’interno di Amazon. Continuiamo a investire in Amazon Game Studios, Twitch, Twitch Prime, AWS, e nelle nostre attività di vendita al dettaglio e in altre aree all’interno di Amazon.
Difficile credere ad un “investimento” quando ci sono tagli ma tant’è, il gruppo dice che va tutto bene e non possiamo che crederci. Intanto, Crucible e New World non hanno ancora una data di uscita e non sembra che ve ne sia una nel breve, dunque attendiamoci novità alla distanza, non di certo prima dell’estate.