Una volta c’erano le biblioteche, ora c’è anche Amazon. La morale del servizio attivato da due settimane in Italia è tutto sommato semplice nella sua rivoluzione: così come successo con la musica (basti pensare a Spotify), anche i libri in formato digitale non devono per forza essere posseduti, ma soltanto temporaneamente fruiti. Eppure il servizio ha ancora qualche limite e solleva obiezioni tecniche e culturali, con gli editori italiani molto guardinghi. Per ora.
Dopo qualche giorno di prova (Amazon consente una prova gratuita di 30 giorni prima di scalare automaticamente i 9,99 euro), il servizio Unlimited può essere ora giudicato con qualche elemento in più. Il suo schema prende il concetto di prestito e lo porta ad un altro livello: l’utente che si abbona al servizio può scaricare su tutti i suoi dispositivi o sul pc fino a un massimo di 10 ebook al mese tra quelli disponibili contrassegnati dal logo. Scaduti i 30 giorni, si possono leggere nuovi libri restituendo quelli scaricati in precedenza. Il sistema provvede a cancellarli lasciando spazio agli altri.
È apparso subito chiaro che molti inizialmente non hanno capito il servizio, tanto che su Twitter uno degli argomenti più in voga dopo l’annuncio era chiedersi cosa impedisse di scaricare tutti i titoli e poi non rinnovare l’abbonamento, senza sapere che il servizio ha un limite di ebook prestabiliti. Inoltre, Unlimited ha comunque un costo e questo pone degli interrogativi. Abbonarsi significa che chiunque spenda generalmente meno di 118 euro l’anno per ebook su Amazon accetterebbe una spesa superiore alle sue normali abitudini di consumo, a fronte però della possibilità di leggere – o meglio noleggiare – più libri di quanto non faccia abitualmente. La questione è probabilmente tutta qui, nel bacino di ebook a disposizione: tanto è più ricco, tanto più sarà conveniente.
La differenza tra Unlimited e a pagamento
Il confronto tra la disponibilità di titoli a pagamento e quelli ad abbonamento per il prestito è al momento abbastanza deludente: i
titoli che vanno per la maggiore sono “Stoner” (usato anche nel video promozionale, un libro diventato cult col passaparola), “12 anni schiavo”, la storia di Solomon Northup diventata anche un film da Oscar, “House of Cards” di Michael Dobbs. L’elenco privilegia titoli forniti dagli editori – qualche long seller, ma mancano molti nuovi titoli – e premia ovviamente quelli dei tre che hanno già firmato con Amazon per il loro catalogo: Newton Compton, Giunti, Hoepli. Ci sono anche titoli che sono esclusi per le loro caratteristiche. Ad esempio il libro dell’anno,
“Il Capitale del XXI secolo” di Thomas Piketty è escluso dal prestito: chi potrebbe mai prendere per un breve periodo un saggio di 950 pagine? Ecco perché a compensazione lo sconto tra la versione cartacea e quella elettronica arriva al 59%.
L’effetto dell’atteggiamento timido degli editori italiani sovraespone quelli stranieri, la proporzione si fa più estrema rispetto a quella dei servizi omologhi con qualche mese in più di vita, in Italia sono 15mila titoli su 700 mila, negli Usa e in Gran Bretagna le proporzioni sono completamente diverse. Il motivo è intuibile: gli editori nostrani stanno ancora cercando di capire cosa e quanto conviene, lavorando sul prezzo della fee da concedere ad Amazon – un mistero che né gli editori né Amazon sono disposti a far trapelare – in un contesto di attrito tra editori e la piattaforma di Jeff Bezos.
L’accordo Hachette-Amazon
Da oltreoceano, però, è arrivata una notizia che dimostra quale sia la strategia di lungo raggio della società di Seattle: attendere. Il Nyt ha raccolto l’indiscrezione secondo la quale Hachette avrebbe risolto il suo conflitto con Amazon. Una disputa durissima, che ha scatenato persino una presa di posizione di alcuni fra gli scrittori americani più famosi del mondo, passata alle cronache come “la battaglia dei due dollari”. Sembra che Hachette abbia vinto la sua diatriba sull’autonomia di decisione del costo di un ebook, ma la pace negoziata Hachette-Amazon ha mostrato anche la vulnerabilità dell’editore.
Amazon ha ottenuto meno ricavi di quanto si aspettasse, ora però controlla quasi la metà del commercio librario mondiale, un livello senza precedenti per un rivenditore. La controversia ha dimostrato che Bezos non ha paura di usare il potere della piattaforma per scoraggiare le vendite di un editore, e che l’ingresso degli altri crea un buco che tende ad attrarre anche i più riottosi. Unlimited, con ogni evidenza, punta sullo stesso effetto: quando alcuni editori di peso metteranno più convintamente piede nel servizio, arriveranno subito anche tutti gli altri. Negli Stati Uniti, già prima di Hachette, Unlimited ha raccolto in tre mesi 100 mila titoli in più rispetto al primo giorno di apertura.
I commentatori anche meno fiduciosi delle magnifiche sorti e progressive dell’ecommerce librario cominciano a riconsiderare la battaglia di certi editori e scrittori come una ben mascherata intenzione di continuare a tenere ridicolmente alto il prezzo dell’ebook per proteggere le loro vendite di carta. Autori molto noti in america, come Dave Cullen, invece considerano quella di Hachette una prima vittoria e invitano a continuare il boicottaggio.
Dear Authors and Agents,
I’m very happy to bring you the good news that Hachette Book Group… http://t.co/TDAltJlxXA via @brianstelter— Len Edgerly (@lenedgerly) November 14, 2014
Thank God! "Amazon andHachette Resolve Dispute" But #EvilAmazon still menace. Continue boycott. http://t.co/ML8EBuBZ8Q @DavidStreitfeld
— Dave Cullen (@DaveCullen) November 13, 2014
I numeri
- 9,99 euro: il costo mensile dell’abbonamento ad Amazon Unlimited. I primi 30 giorni di prova sono gratuiti, se non si vuole pagare basta ricordarsi di annullare l’iscrizione pochi giorni prima della scadenza e restituire i libri presi in prestito. Basta cliccare su “I miei contenuti e dispositivi”, colonna “Impostazioni”, poi “Annulla Kindle Unlimited”. Una curiosità: 9,99 dollari/euro è anche la cifra limite oltre la quale secondo Amazon nessun ebook dovrebbe mai ragionevolmente andare. La battaglia con Hachette (editore coinvolto nel trust con Apple) è scoppiata per questo principio.
- 15.000: i titoli dei libri in lingua italiana al momento disponibili in una selezione che ne comprende 700.000 in altre lingue.
- 2 milioni: i lettori di ebook in Italia, in costante crescita.