Quella della biblioteca universale è l’idea che a ragion veduta può dirsi la scintilla per la creazione della Rete. Quando Ted Nelson coniò il termine Xanadu immaginando un universo virtuale dove le parole e le immagini fossero interconnesse in un unico ipertesto (altro neologismo, ai tempi) si pensò ad un filo invisibile che collegava tutti i libri stampati esistenti in un unico progetto.
A distanza di decenni Amazon ha ripreso l’idea di Nelson e la sta portando in giro per il mondo cercando collaborazione tra le maggiori case editrici. Lo scopo sarebbe quello di creare un archivio mondiale della letteratura esistente, per poi mettere a punto un motore di ricerca in grado di far trovare titoli, autori e singole parole del testo. Amazon sta tentando, quindi, di tessere quel filo invisibile che Nelson immaginava ma mai è riuscito a realizzare. Se Xanadu rimase una grande “vaporware” senza riscontro alcuno, Amazon i primi risultati li sta già ottenendo.
L’impegno di Amazon è assolutamente rilevante. I libri ancora non digitalizzati verranno scannerizzati al costo di 200$ l’uno, mentre centinaia di testi sono già pronti ad essere inseriti nel database. L’iniziativa sarebbe volta a difendere le quote di mercato che i motori di ricerca starebbero sottraendo ad Amazon in ambito letterario.