Durante un’intervista a Bit Tech, Richard Huddy, worldwide developer relations manager della divisione GPU di AMD, ha attaccato fortemente le DirectX, colpevoli, a suo avviso, di limitare lo sviluppo di videogiochi su PC. Una scheda video di nuova generazione ha infatti una potenza computazionale fino a dieci volte superiore a quella dell’hardware di Xbox 360 e di PlayStation 3, eppure i giochi per PC non sono dieci volte più belli o fluidi rispetto a quelli sulle console.
Secondo Huddy gli sviluppatori sentirebbero la necessità di un controllo maggiore sull’hardware di sistema. Un accesso a basso livello aumenterebbe infatti considerevolmente le possibilità di innovazione. Scendendo più sul tecnico spiega:
Su console puoi creare 10 o 20 mila elementi geometrici per ogni frame, e avere 30 o 60 fps. Su PC, invece, a causa di come sono pensate le DirectX, non puoi avere più di 2 o 3 mila chiamate al frame senza avere problemi di prestazioni. Il PC, quindi, può effettivamente garantire solo un decimo di prestazioni se si vogliono avere immagini con tanti oggetti diversi.
Le DirectX 11 supportano infatti maggiormente l’istanziamento, che rende semplice mostrare un gran numero di oggetti dello stesso tipo, mentre è considerevolmente più difficile produrre immagini più variegate.
L’accesso diretto all’hardware renderebbe inutili i driver e consentirebbe di gestire la memoria a basso livello. Sebbene avere una struttura standardizzata abbia senso, le API dovrebbero quindi essere il più trasparenti possibile e non avere le limitazioni che hanno le attuali DirectX. Questo permetterebbe non solo di migliorare le prestazioni ma anche di sfruttare al meglio l’hardware disponibile.