Prima di acquistare un nuovo processore, molti utenti leggono le recensioni pubblicate online, in cui sono confrontati i vari modelli in commercio attraverso i benchmark, ovvero software che misurano le prestazioni durante l’esecuzione delle applicazioni più note. Secondo AMD però SYSMark 2012 (SM2012) non è adatto a valutare le reali performance delle sua APU e, per questo motivo, ha deciso di non sostenere più il benchmark e di uscire dal consorzio BAPCo che sviluppa il software.
Con un comunicato stampa pubblicato sul sito aziendale, AMD ha spiegato le ragioni della sua decisione. Nigel Dessau, vicepresidente senior e capo del marketing di AMD, ha dichiarato:
La tecnologia si evolve ad un ritmo incredibile, e gli utenti hanno bisogno di misurazioni chiare e affidabili per capire le prestazioni e il valore dei propri sistemi. AMD non crede SM2012 raggiunga questo obiettivo. Quindi AMD non può approvare o sostenere SM2012 o rimanere nel consorzio BAPCo.
Secondo l’azienda, un benchmark dovrebbe valutare tutti i componenti di un sistema e non mettere in risalto solo le prestazioni della CPU. SYSMark 2012 utilizza 18 applicazioni e 390 misurazioni, ma in realtà solo 7 applicazioni e meno del 10% delle misurazioni determinano il punteggio complessivo. Inoltre, nessuna delle applicazioni incluse è in grado di sfruttare l’accelerazione delle GPU integrate nelle APU. I risultati del test dunque sono falsati e gli utenti potrebbero essere indotti a fare scelte di acquisto sbagliate.
AMD non lo dice chiaramente, ma sembra che il benchmark favorisca solo le CPU Intel. Per la stessa ragione anche NVIDIA non fa più parte del consorzio. L’obiettivo futuro di AMD sarà ora sviluppare un benchmark più aperto e trasparente per dare la possibilità ai consumatori di scegliere un processore in base alle reali prestazioni.