Sono tempi difficili per AMD, il secondo produttore mondiale di microprocessori. Stando alle ultime previsioni, i livelli di vendite e crescita del primo trimestre del 2008 sarebbero notevolmente al di sotto delle aspettative. Il difficile momento per il settore dei microchip e politiche industriali poco efficaci sarebbero le principali cause del nuovo momento di sofferenza per AMD.
Per arginare le perdite e rilanciare la propria attività, la società della Silicon Valley prevede una profonda ristrutturazione interna, specialmente per quanto riguarda le risorse umane. Entro la fine di settembre, AMD prevede un taglio della forza lavoro di circa il 10%. Ciò significa che la compagnia effettuerà circa 1600 licenziamenti in numerosi settori della sua attività. La nuova strategia dovrebbe fornire ossigeno al produttore di microchip, ancora impegnato sul fronte della difficile, e costosa, integrazione di ATI acquisita nel corso del 2006.
AMD stima per il primo trimestre un volume di introiti pari a 1,5 miliardi di dollari, con una flessione del 15% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno e del 22% rispetto al trimestre iniziale del 2006. Il rallentamento nella richiesta di chip e la concorrenza schiacciante del colosso Intel non hanno consentito ad AMD di risollevarsi, ma nemmeno di arginare più di tanto le perdite finanziarie e di quote di mercato.
Dopo numerose sedute altalenanti nel corso delle ultime settimane, il titolo di AMD si muove nelle contrattazioni di oggi in terreno negativo a Wall Street. Le perdite sono comunque contenute, circa -3,1 punti percentuali, e la quotazione potrebbe recuperare prima della chiusura dei mercati finanziari.