Il settore dei netbook è in costante ascesa grazie alle numerose proposte di diversi produttori, Asus in particolare. Ma tutti i netbook presenti sul mercato hanno in comune lo stesso processore: l’Atom di Intel.
L’obiettivo principale per cui sono stati progettati è l’utilizzo in mobilità, possibile grazie alle dimensioni e al peso ridotti, ma sopratutto per l’autonomia che dovrebbe essere superiore ai classici notebook.
Per ora, l’ultima (e più importante) caratteristica sembra non essere presente nei mininotebook in commercio e proprio questa mancanza viene evidenziata da AMD per giustificare la sua assenza dal mercato dei netbook.
Il vicepresidente della sezione marketing avanzato di AMD, Pat Moorhead, ha dichiarato:
Da un notebook così piccolo ti aspetteresti un’autonomia di almeno 8-9 ore, confrontabili con quella di un telefono cellulare. Per alcuni di quelli che ho testato, al massimo la durata della batteria è stata di 1 ora e 45 minuti. Non puoi utilizzarli in mobilità, ma solo in ambiente domestico.
Secondo Moorhead, un altro punto negativo è il prezzo. Inizialmente proposti a 299$, ora il prezzo si avvicina ai 499$. Con questa cifra, il consumatore medio farebbe meglio ad acquistare un vero notebook con display da 15,4 pollici, CPU dual core, disco rigido da 160 GB e Windows Vista.
Per adesso AMD rimane a guardare l’evoluzione del mercato, ma afferma che la sua soluzione a basso consumo per i piccoli desktop (nettop) è superiore all’accoppiata CPU-chipset della rivale Intel.
I processori Athlon 2650 (single core, 1,6GHz e TDP 15W) e Athlon X2 3250e (dual core, 1,5GHz e TDP 22W), abbinati al chipset 740G (Radeon 2100, DVI, DisplayPort, PCI Express, RAID, USB e SATA) sono sicuramente migliori nel rapporto prestazioni/consumi rispetto alla controparte Intel.
Resta solo un’incognita: il prezzo. Solo proponendo una piattaforma completa a costi paragonabili a quella Atom, AMD potrà competere con Intel e provare a scalfire il suo monopolio in questo settore.