Entro la fine del mese di aprile, AMD presenterà i primi processori a sei core Phenom II X6 basati sul core Thuban a 45 nanometri, insieme ad un modello Phenom II X4 ottenuto disabilitando due core.
La novità più interessante è rappresentata dalla tecnologia Turbo Core, in parte simile al Turbo Boost di Intel, con la quale la frequenza di clock viene incrementata fino a 500 MHz in più rispetto al valore di default.
I cinque modelli che AMD lancerà tra il secondo e il terzo trimestre dell’anno sono installabili anche su schede madre socket AM2+, in quanto integrano un controller compatibile con memorie DDR2 e DDR3. Questi i nomi dei processori (tutti con una cache L3 di 6 MB):
- Phenom II X6 1090T: 3,2 GHz, 3,6 GHz Turbo, TDP 125W;
- Phenom II X6 1075T: 3 GHz, 3,5 GHz Turbo, TDP 125W;
- Phenom II X6 1055T: 2,8 GHz, 3,3 GHz Turbo, TDP 125/95W;
- Phenom II X6 1035T: 2,6 GHz, 3,1 GHz Turbo, TDP 95W;
- Phenom II X4 960T: 3 GHz, 3,4 GHz Turbo, TDP 95W.
La tecnologia Turbo Core è meno sofisticata rispetto a quella Intel, in quanto entra in funzione quando almeno 3 core si trovano nello stato di idle. In questa condizione, la frequenza viene ridotta a 800 MHz, mentre per gli altri 3 core la frequenza viene aumentata di un valore fisso (400 o 500 MHz).
All’incremento di frequenza del clock corrisponde un incremento della tensione di alimentazione, sempre rispettando il vincolo del massimo TDP, in base ad un approccio che AMD definisce di tipo deterministico. L’intervento del Turbo Boost di Intel invece è più selettivo, permettendo di variare la tensione in modo indipendente per ogni core (Power Gating) e di spegnere i core in idle.
Il Turbo Core è comunque una tecnologia utile nei casi in cui le applicazioni non sfruttino tutti i core, consentendo un discreto risparmio energetico anche grazie al raffinamento del processo produttivo da parte di GlobalFoundries, che ha permesso di ottenere valori di TDP equivalenti a quelli degli attuali Phenom II X4.