Chissà cosa avrebbe saputo fare Amelie se solo avesse avuto a disposizione Facebook. Se la storia non la si può più cambiare, si può però cercare comunque un nuovo connubio magico portando “Il favoloso mondo di Amelie” direttamente sul social network e provando a vedere che effetto fa agli italiani, per la prima volta in assoluto, avere un film a disposizione a titolo gratuito e visualizzabile sul proprio televisore.
La magia avrà inizio alle ore 21: lo strumento magico sarà CuboVision, il set-top-box distribuito da Telecom Italia per portare il Web in televisione, e Facebook è la formula magica per avviare il tutto. Il conto alla rovescia è già iniziato. Chi fosse interessato alla fruizione del film non dovrà far altro che verificare il collegamento del proprio CuboVision, visualizzare la pagina Facebook di CuboCinema e preparare i pop-corn: la tv di prima serata, stasera, arriverà per mezzo del collegamento ad Internet invece che da decoder satellitari o da digitale terrestre.
Dopo aver lanciato nei giorni scorsi la prima sperimentazione con una diretta YouTube ed una diretta Facebook dedicate alle partite di Coppa Italia, Telecom Italia sperimenta ora la formula sul proprio CuboVision passando per Facebook, un social network che nel nostro paese è in grado di calamitare gran parte dell’utenza collegata alla Rete (21 milioni gli iscritti in tutto). E non è nemmeno un esperimento fine a sé stesso o destinato a chiudere una parentesi: agli utenti è chiesto fin da ora di votare il prossimo titolo per poter ipotizzare una ripetizione della trasmissione in tempi brevi (il “coming soon” propone “Se mi lasci ti cancello” o “Confessioni di una mente pericolosa”).
Telecom e Facebook stanno probabilmente affilando gli artigli in vista di un assalto più deciso all’intrattenimento domestico, ognuno tramite i propri strumenti: Facebook potrebbe far leva su qualsiasi device connesso, mentre Telecom ha tutto l’interesse ad imporre il proprio CuboVision come soluzione ideale per portare la Rete in tv. L’esperimento congiunto va quindi ad inserirsi in una trafila di esperimenti con i quali i gruppi sperimenteranno l’appeal del servizio sull’utenza, la capacità dello streaming, la resistenza dei server e la qualità dell’esperienza di fruizione. Il futuro, infatti, va in questa direzione: la tv sta per sposare il verbo digitale della rete, ma per arrivare al grande salto mancano ancora infrastrutture, massa critica e banda larga.
Nulla di immediato, insomma, pur se la pulsione al cambiamento è ormai forte. È questo il motivo per cui ogni attore si sta giocando le proprie carte, partendo dalla Google Tv ed arrivando fino a Netflix, Facebook, Hulu e gli altri grandi nomi del comparto.
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