Come noto a chiunque legga quotidiani, riviste e guardi telegiornali è chiaro che l?informazione ?tradizionale? è in gran parte pilotata, lasciando ben poche possibilità al cittadino di approfondire un fatto, ascoltando ?entrambe le campane? e potendo far riferimento su fatti ?certi?.
Un tentativo di fare chiarezza è offerto dalla startup Ameritocracy che analizza le affermazioni dei politici, le correda con fatti certi e le sottopone alla valutazione della community che stabilisce se un?affermazione è credibile o meno.
Certamente non si tratta di un sistema panacea che risolve ogni problema dell?informazione, ma sicuramente è un primo passo nel tentativo di sfruttare internet come strumento per fare chiarezza.
Internet si presta infatti moltissimo ad essere luogo di vera informazione, perché su internet tutti possono dire la propria, ci sono moltissime informazioni cui attingere e, soprattutto, è persistente. Su internet restano scolpiti i contenuti, che il tempo non cancella (a differenza di quanto avviene con i media tradizionali) e che costituiscono un ottimo terreno di ricerca che spesso svela inaspettati retroscena.
Ameritocracy consente agli utenti di argomentare il proprio giudizio su un?affermazione altrui, allegando documenti, link ed altro materiale in modo da ingaggiare tutta la community in una vera ricerca della ?verità?, quasi da giornalismo d?inchiesta.
Il fatto che internet inizi ad essere uno strumento di libera informazione estremamente efficace è dimostrato dal fatto che molti regimi dittatoriali, come Cina e Cuba, reprimono i blogger e controllano gli accessi alla rete. Fa però molta paura notare che anche in Italia a molti blogger viene tappata la bocca, come recentemente emerso da vari episodi.