Oggi il gruppo di Mountain View perde un pezzo importate: Amith Singhal ha scelto di congedarsi dal gruppo di Mountain View, dopo 15 anni di servizio, per passare a Uber. Non si tratta di un dipendente qualunque per Google, bensì di colui che ha diretto la divisione Search, in un periodo che ha visto l’azienda letteralmente dominare nel campo dei motori di ricerca.
Al servizio di Travis Kalanick, Singhal vestirà il ruolo di Senior Vice-President of Engineering, riferendo direttamente al CEO in qualità di consigliere e ad Anthony Levandowski, a capo del gruppo di Uber al lavoro sulle tecnologie di guida autonoma, un settore in cui l’azienda sta investendo molto, con l’obiettivo di arrivare a fornire entro pochi anni un servizio di ride sharing senza conducente, battendo sul tempo la forte concorrenza di realtà come Lyft, altro grande protagonista del settore. L’annuncio arriva dal sito ufficiale del diretto interessato, con questa dichiarazione.
Sono felice di annunciare che mi unirò a Uber come SVP of Engineering. Dopo 15 magnifici anni in Google, al lavoro sulla ricerca, non ero certo di poter trovare un’altra opportunità tanto eccitante o con il potenziale di cambiare il mondo, ma trascorrendo alcune ore con Travis e molti altri membri dell’azienda, posso dire con certezza che Uber è in grado di farlo.
Nel febbraio dello scorso anno, Singhal aveva dichiarato di voler lasciare Google, ma per dedicarsi ad una nuova avventura non-profit tutta propria. Nel fine settimana, invece, l’annuncio ufficiale della sua assunzione da parte di Uber. Queste le sue parole.
Innanzitutto, sono un grande fan di Uber. Come molte altre persone, non riesco a ricordare com’era prima di poter premere un pulsante e vedere un’auto comparire in pochi minuti. La cosa più entusiasmante, per me, è l’impatto a livello globale di un’idea semplice: premi un pulsante, arriva un’auto.