AMOLED è l’acronimo di Active Matrix Organic Light Emitting Diode, che sta per diodo organico ad emissione luce con matrice attiva. Si tratta di una tecnologia sviluppata per la produzione di schermi flessibili e piatti.
Diversamente dai display a cristalli liquidi, gli OLED non necessitano di una fonte di luce esterna per essere illuminati, ma emettono una luce propria, riuscendo così a generare schermi molto luminosi e più sottili, che possono anche essere piegati o arrotolati. Inoltre, la quantità di energia richiesta per la loro alimentazione risulta inferiore.
Per contro, gli OLED a matrice attiva sono più complicati da realizzare e quindi maggiormente costosi. Le prime applicazioni sono arrivate da Philips e LG nella primavera di quest’anno. Risale invece a poche settimane fa l’annuncio di Samsung sull’implementazione di un ulteriore nuovo schermo, operante con una interfaccia esclusiva.
Dovrebbe essere quello di spessore minore sin qui realizzato e pari a 0,5 mm circa; la dimensione è invece di 2,2 pollici. Da tali caratteristiche si intuisce che potranno trarne particolare giovamento i device mobili, quali cellulari, palmari e smartphone, soprattutto per l’elevato contrasto offerto.
Sul piano commerciale si tratterà di verificare se nel 2008 Samsung cederà il nuovo prodotto anche ad altri importanti produttori di terminali mobili, prima fra tutti Nokia. La velocità con cui si formano le immagini può essere infatti particolarmente appetibile per applicazioni multimediali legate alla telefonia 3G.
Per ulteriori informazioni su pro e contro di questa tecnologia potete consultare il sito Amoled.