L’acquisizione di DoubleClick da parte di Google rimane sotto inchiesta. Ma il problema non è solo statunitense: anche in Europa l’operazione ha raccolto un certo numero di punti interrogativi ed ora uno su tutti viene formalizzato alla Commissione Europea per suggerire un approfondimento sulla questione.
La richiesta è stata formalizzata dal Bureau Europèen des Unions de Consommateurs (BEUC). Il timore espresso è quello per cui la privacy degli utenti potrebbe essere in serio pericolo e prima che tutto si compia la Commissione dovrebbe avere il dovere di indagare a fondo sui meccanismi posti in essere dall’unione delle forze sotto la proprietà di Mountain View.
Google allontana le minacce e nega ogni addebito. La Commisione Europea, invece, prende evidentemente tempo con una mossa che non offre risposte e nemmeno da il via ad alcuna azione formale: le istituzioni europee non avrebbero ancora avuto notifica dell’accordo tra le parti e dunque non sarebbe possibile indagare su una questione che, stando alla documentazione in possesso, non sussiste.
Secondo il BEUC nessun gruppo mai nella storia ha avuto a disposizione una mole di informazioni personali ampia quanto quella emergente dall’unione e dall’incrocio degli archivi di Google e DoubleClick. L’idea della violazione si allinea quindi ai moniti lanciati da Microsoft subito dopo la comunicazione dell’accordo da 3.1 miliardi tra le parti ora sotto esame. Negli States l’operazione è attualmente sotto la lente della Federal Trade Commission, ma il vaglio europeo potrebbe avere limiti più stringenti e la richiesta del BEUC potrebbe dunque essere più pesante di quanto non potrebbe sembrare ad oggi.
La lettera è stata formalmente inviata al commissario Neelie Kroes ed è stata co-firmata, peraltro, anche da Altroconsumo. Recita il comunicato ufficiale diramato dall’associazione: «con l’acquisizione di DoubleClick, Google porrebbe le basi per una restrizione della concorrenza nel mercato della pubblicità online e minerebbe la tutela della privacy dei consumatori, grazie all’enorme quantità di dati personali di chi naviga in Rete che si troverebbe a gestire in monopolio, senza regole. […] Per Altroconsumo il dominio incontrastato di Google nel mercato dei motori di ricerca si salderebbe con la leadership di DoubleClick nel settore della pubblicità on-line banner e video, con effetti di restrizione sulla pluralità di fruizione da parte degli utenti di contenuti on-line – siano essi via personal computer, telefonia mobile, tv interattiva – ed effetti di cumulo e incrocio di una enorme mole di dati su profili dell’utenza, sulle abitudini di scelta e di navigazione, all’insaputa degli utenti. Altroconsumo, BEUC, OCU e VZBV auspicano che le Autorità che vigilano sulla tutela della concorrenza, sia a livello nazionale che europeo, prendano in considerazione le istanze dei rappresentanti di consumatori».