Se la Carta di Firenze ha evidenziato una forte propensione alla rete da parte dei “grillini” per risolvere i grossi problemi della quotidianità, sembra essere per certi versi dello stesso avviso anche il Governo che, in occasione dell’inaugurazione del Business Collaboration Center di Cisco, ha illustrato le linee di intervento che le istituzioni intendono portare avanti per stimolare l’economia. Divise in tutto, insomma, due parti avverse sembrano invece veder convergere le proprie convinzioni su di un elemento basilare: l’innovazione digitale può essere la chiave di volta per la rinascita dell’economia del paese.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha in particolare espresso fiducia nell’informatica come strumento per migliorare l’organizzazione ed abbassare i costi: «Uno dei nostri obiettivi è rendere più efficiente una pubblica amministrazione ancor oggi burocratica e costosa. Una pubblica amministrazione che soffre di tempi lunghi e di eccesso di carta». Un obiettivo preciso, in particolare, è stato ribadito: entro il 2012 la carta dovrà sparire dagli uffici comunali. Sulla linea di quanto aveva già promesso anzitempo Renato Brunetta, ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione «Tutto sarà digitalizzato e accessibile, così che ogni cittadino e ogni impresa possano ricevere via Internet tutto ciò di cui hanno bisogno, dalle visure catastali ai certificati, eliminando la necessità di recarsi personalmente negli uffici pubblici».
Il premier, affrontando tematiche di ampio respiro relative alla crisi economica ed alla percezione della stessa, ha puntato il dito contro la pubblica amministrazione, definita «pletorica, burocratica, inefficiente e costosissima, antiquata». Questo, però, rappresenta una opportunità: investire oggi nella PA significa investire in un processo che potrebbe abbassare i costi di gestione di una delle macchine più onerose e meno efficienti dell’intero sistema paese.
L’intervento di Berlusconi a Vimercate si è inserito nel contesto dell’inaugurazione del Cisco Business Collaboration Center, «un polo per lo scambio di esperienze, che permetterà ad aziende ed istituzioni di sperimentare le soluzioni tecnologiche frutto della ricerca più avanzata, aiutandole a comprendere come applicarle per migliorare la loro produttività e diventare più competitive nello scenario globale […] La struttura è dedicata alla Business Collaboration, ovvero a tutte quelle tecnologie di comunicazione e condivisione di informazione grazie alle quali è oggi possibile lavorare, fare rete, produrre innovazione superando le barriere geografiche e temporali».
Il cavallo dell’innovazione è stato cavalcato nell’occasione anche da Mariastella Gelmini, Ministro per l’Istruzione: «La scuola non può prescindere dall’ammodernamento della didattica. La scuola deve adeguarsi ai cambiamenti in atto. Per questo motivo, abbiamo rinnovato il protocollo di intesa per la diffusione della multimedialità nelle scuole e abbiamo deciso di rafforzare la dorsale tecnologica sulla quale le scuole lavorano» Le fa coro il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, il quale auspica la «creazione di una piattaforma comunicativa che consenta l’acquisizione e la messa in comune dei dati, così che chi ne ha la responsabilità abbia tutti gli elementi per valutare i rischi e misurare gli interventi […] È importante superare i limiti attuali, che nascono dalla difficoltà di dialogo e di interconnessione tra soggetti diversi».