Anche Google Chrome avrà le proprie estensioni. Entro pochi mesi, insomma, anche il pargoletto del gruppo dei grandi browser colmerà il gap che lo divide da Firefox, mentre per colmare il differenziale da Explorer serviranno numeri maggiormente significativi rispetto all’attuale 1% di distribuzione tra l’utenza. Con le estensioni Google intraprende un passo importante per Chrome, ma per avere dettagli sul tema occorrerà attendere quantomeno il mese di maggio.
La data prevista per l’ufficializzazione della documentazione è fissata per il 27 maggio, giorno in cui avrà inizio la Google I/O Developer conference. In quella sede Google metterà nero su bianco le modalità e le regole con cui la community degli sviluppatori potrà far leva su Chrome per dar vita alle proprie idee. Così come successo con Firefox, quindi, attorno a Chrome potrebbe iniziare a crescere un gruppo di persone interessate a far crescere lo strumento aggiungendovi utility varie. Se le utility serviranno per meglio rispondere alle domande del mercato, quindi, Chrome si troverebbe ad ereditare giorno dopo giorno nuove qualità e nuovo peso specifico all’atto della scelta che gli utenti si troveranno a fare tra un browser ed un altro.
L’annuncio di Nicholas Moline, il quale ha citato le estensioni all’atto di presentare le varie sessioni della conferenza di maggio, inaugura una nuova era nella vita di Chrome. Secondo CNet trattasi anche dell’inizio di un compromesso, con Chrome che dovrà scegliere tra performance e ricchezza di servizio. Da questo compromesso Internet Explorer ne è uscito a testa bassa, privo ci una base di sviluppatori sufficiente (per motivi precisi addebitabili alla politica adoperata dalla casa madre) e dunque allo sbando nel momento in cui la base stessa avrebbe dovuto supportarne la crescita.
Nel frattempo Google ha avviato i lavori pubblicando la prima documentazione generale delineando obiettivi di massima e modus operandi per portare avanti il progetto. Tre gli scopi indicati in particolare:
- Aggiungere funzioni che hanno specifico o limitato appeal;
- Aggiungere funzioni che, già presenti su altri browser, facilitino la migrazione degli utenti;
- Coinvolgere partner che potrebbero desiderare funzioni speciali per le proprie necessità
Quindi 7 parole d’ordine per descrivere come le estensioni stesse dovranno essere: Webby (estensioni quanto più simili possibili alle realtà del web), Rich (estensioni sviluppate in modo impeccabile), General (con obbligo di condivisione per quanto concernente autoupdate, packaging e sicurezza), Maintanable (l’estensione deve richiedere bassa manutenzione), Stable (l’estensione non deve minare la stabilità del browser), Secure (l’estensione deve garantire la sicurezza dell’utente), Open (con riferimento particolare ai prodotti made in Google).