Hewlett Packard nel tempo ha mantenuto un comportamento diligente relativamente al rapporto tra spese e profitti, anticipando la crisi economica con tagli progressivi e garantendo il proprio mercato con contratti di lungo periodo. Gli analisti concordano su questa disamina, ma al tempo stesso debbono guardare il titolo scendere nelle contrattazioni after-hour dopo che il gruppo ha comunicato un dato trimestrale al di sotto delle attese.
Il trimestre Hewlett Packard si chiude con profitti per 1.9 miliardi di dollari, in calo del 10% rispetto all’omologo trimestre dell’anno precedente quando i conti vennero chiusi a quota 2.1 miliardi. Complessivamente le entrate sono state pari a 28.8 miliardi di dollari contro i 31.9 attesi dagli analisti: la discrepanza è la causa che ha causato le fibrillazioni nell’after-hour.
La trimestrale HP ha una sua importanza assoluta che va al di là del solo stato di salute dell’azienda. HP, infatti, estende la propria azione su più mercati, coprendo in modo esteso il mondo della tecnologia nella sua complessità. Il bilancio verrà dunque passato al vaglio per capire fino a che punto le prospettive possano essere buone e fino a che livello la crisi possa aver inciso sui numeri segnati a bilancio.
I servizi sono il comparto che ha visto il miglior risultato in quanto ad entrate: +116%, 8.7 miliardi. Il resto, invece, volge tutto in negativo: cadono le entrate dai notebook (-13%), così come cadono i numeri risultanti dal desktop (-25%). Per il prossimo trimestre ci si attende un calo delle vendite valutabile nell’ordine del 2/3%, ma il gruppo esprime ottimismo: la politica dei tagli procede da tempo ed il gruppo confida nella bontà della riorganizzazione in auge.