I Captcha, i noti test che si presentano sotto forma di codice testuale da inserire in molte pagine Web e necessari a determinare se un utente sia umano o un bot, potrebbero ben presto essere rimpiazzati da una soluzione più comoda e remunerativa. L’utente, invece di interpretare e copiare lettere e numeri a volte incomprensibili, visualizzerebbe invece piccoli e chiari contenuti inseriti in un contesto pubblicitario.
Solve Media sta lavorando a questa nuova possibilità più semplice e veloce per l’utente e che al contempo potrebbe diventare fonte di introito per gli editori. Una nuova e tangibile fonte di guadagno, dunque, simile in tutto e per tutti agli annunci pubblicitari “display” che si è già abituati ad incontrare sul web.
Non è ancora chiaro il modo in cui questa nuova soluzione potrebbe eludere i bot e Solve Media non si è pronunciata al riguardo ma, ammesso che la tecnologia annunciata funzioni a dovere, è chiaro come la monetizzazione della stessa potrebbe generare interesse nelle parti coinvolte. Gli inserzionisti ne trarrebbero un gran vantaggio in un sistema che si andrebbe ad affiancare all’AdWords di Google e alle altre proposte della concorrenza: si proporrebbe infatti all’utente di digitare soltanto la frase contenuta all’interno della pubblicità, senza alcuna conseguenza. Nessun video, quindi, e nessun reindirizzamento ad altri siti Web esterni verrebbe azionato dopo la digitazione. La pubblicità, insomma, si esaurisce nel “captcha” e si presenta all’utente con estrema discrezione.
Il CEO di Solve Media, Ari Jacoby, è convinto che questo tipo di annunci aumenterà la possibilità che un utente si ricordi, in futuro, di una determinata pubblicità e per tale motivo gli inserzionisti potrebbero accettare di pagare una cospicua somma di denaro per inserire i propri annunci nel nuovo sistema. Le ipotesi indicano una cifra che oscillerebbe tra i 25 e i 50 centesimi ogni qualvolta un utente va ad inserire la frase nell’apposito spazio, con un guadagno che sarebbe conseguentemente diviso al 50% tra il network e gli editori.