Non ci saranno solo gli Stati Uniti ad indagare sull’accordo che Google ha proposto ai detentori dei diritti relativi ai libri presenti sul proprio Google Books. Anche la Commissione Europea, infatti, ha deciso di muoversi a tutela dei cittadini dell’UE coinvolti nella vicenda e le due indagini andranno ora avanti in parallelo.
La Commissione Europea ha stabilito nel 7 Settembre prossimo la giornata delle audizioni per approfondire il discorso: gli inviti agli aventi diritto sarebbero stati inviati già nelle settimane scorse. Non si tratta ancora di una mossa ufficiale contro Google, ma si tratta comunque di una mossa significativa: l’UE ha così fatto capire di essere attenta al problema e di voler capire fino in fondo cosa possa accadere nel caso in cui gli autori accettassero la proposta proveniente da Mountain View.
Tutto inizia con la scannerizzazione dei libri delle biblioteche statunitensi. La corsa al libro si scatena coinvolgendo Microsoft (poi ritiratasi dalla bagarre), la Francia (la quale opera una ferma opposizione teorica all’egemonia culturale USA), e quanti interessati al mercato dei libri in digitale (tra i quali Amazon). Google si trova però con un ostacolo di fronte: i libri coperti da copyright e fuori stampa. Nel momento in cui si deve scendere a patti con gli autori ci si trova innanzi un muro di gomma e le autorità identificano presto un possibile monopolio Google dettato da un accordo la cui regolarità è ancor tutta da verificare.
Negli Stati Uniti le operazioni di indagine iniziano solerti ed ora anche l’UE fa sapere di volerci vedere chiaro. Google ha respinto più volte le accuse spiegando la natura non esclusiva dell’accordo, ma a poco è valso: tanto gli oppositori quanto le istituzioni hanno intravisto una possibile posizione di controllo sul mercato ed intendono fare in modo che Google non possa approfittare di questa situazione con una proposta di transazione non equilibrata. Mountain View da parte sua ricorda come chiunque possa avvalersi degli stessi termini d’accordo per replicare medesima offerta, fermo restando il fatto che trattasi di pubblicazioni “morte” che nessuno più stava portando all’utenza. Secondo Google, insomma, l’accordo favorisce soprattutto la diffusione della cultura.
Nessuna indagine, ma semplicemente un contatto conoscitivo: l’Unione Europea vuol capire quanti autori siano coinvolti, quale sia il volume d’affari in ballo e quali possano essere le ripercussioni in caso di buon esito dell’operazione. Tutto ciò con fare distaccato, senza prendere per ora alcuna posizione sulla questione.