Nonostante abbia ricevuto una nuova segnalazione per possibile violazione delle leggi antitrust da parte di Microsoft, la Commissione Europea ha comunicato attraverso un suo portavoce di non avere intenzione di approfondire la questione secondo le normali procedure. La richiesta di indagine all’istituzione europea è giunta dalla British Educational Communications and Technology Agency (BECTA), che da alcuni mesi indaga sulle politiche adottate da Microsoft per la sua suite di applicativi Office. Secondo l’agenzia britannica, la mancata interoperabilità del software prodotto da Redmond si prefigurerebbe come una violazione delle leggi antitrust, tesa a danneggiare la concorrenza del colosso dell’informatica.
Dopo aver avviato un’indagine interna in Inghilterra con l’ausilio del dicastero per il commercio, la BECTA ha deciso di inoltrare una richiesta per ulteriori accertamenti a livello comunitario da parte di Bruxelles. Stando ad alcune fonti giornalistiche, la Commissione Europea sarebbe intenzionata a considerare i dubbi sollevati dall’agenzia britannica all’interno della già corposa documentazione analizzata e vagliata dall’istituzione per i rilievi antitrust contro Microsoft. L’iter burocratico non dovrebbe quindi portare a una indagine completamente nuova, ma all’estensione degli accertamenti avviati durante lo scorso gennaio dalla Commissione.
La scarsa interoperabilità di Office 2007, che limita sensibilmente la possibilità di scambio di file tra le applicazioni concorrenti, costituisce uno dei capisaldi della segnalazione inoltrata dall’agenzia britannica. Secondo la BECTA, inoltre, le offerte commerciali per la diffusione dei software Microsoft nelle scuole a prezzi scontati sarebbero fortemente lesive della libera concorrenza nell’affollato panorama delle software house.
Riconfermando il proprio impegno per collaborare sia con la Commissione Europea che con la BECTA, Microsoft si è dichiarata estremamente interessata ai temi legati all’interoperabilità e all’informatica nell’educazione scolastica. Secondo Microsoft, il crescente numero di scuole interessate a Office 2007 e Windows Vista sarebbe la semplice riprova della bontà dei suoi applicativi per lo studio, e non un sistema per “colonizzare” gli istituti scolastici.
«Crediamo che le scuole decidano di passare a Windows Vista e Office 2007 quando si rendono conto dei benefici e della tecnologia completa in grado di strasformare il loro modo di insegnare e imparare. Abbiamo dato il via allo sviluppo di specifici strumenti per promuovere l’interoperabilità tra Office 2007 e i prodotti basati sull’Open Document Format (ODF) » ha dichiarato Microsoft in un comunicato.
Secondo Stephen Lucey, direttore esecutivo della British Educational Communications and Technology Agency, la dichiarazione di Microsoft sarebbe estremamente parziale e incompleta. Per il responsabile di BECTA, il colosso dell’informatica avrebbe intenzionalmente condotto politiche tese a complicare considerevolmente l’utilizzo del formato ODF. I convertitori fino ad ora presentati da Microsoft sarebbero estremamente rudimentali e non in grado di rendere una piena interoperabilità con il suo formato OOXML. La recente approvazione di quest’ultimo come nuovo standard non avrebbe migliorato la situazione, ancora fortemente sbilanciata verso gli applicativi di Microsoft. Toccherà ora alla Commissione Europea esprimersi in merito, dopo una attena e approfondita analisi.