Il gruppo Tiscali ha annunciato di aver registrato un evidente peggioramento della perdita netta relativa al 2006 con un negativo di 136.7 milioni di euro. La cifra risulta estremamente negativa se confrontata alla perdita del 2005 che si fermava a poco più di 100 milioni. Il dato, però, va depurato di tutta una serie di elementi legati ad alcune cessioni e soppesato infine con l’aumento del 44% del risultato operativo lordo (100.4 milioni). Nello specifico, una nota ripresa da Teleborsa spiega che il risultato «tiene conto dell’andamento disaggregato delle partite relative alle attività cedute o in via di cessione, in particolare è stata interamente spesata nel 2006 la svalutazione di circa 65 milioni di Euro relativa alla dismissione, avvenuta nel marzo 2007, delle attività tedesche. Al netto di tale effetti il risultato netto delle attività di funzionamento (perdita 59,7 milioni di Euro) è migliorato di circa 47 milioni di Euro rispetto la perdita di 106,9 milioni di Euro nell’esercizio 2005».
A fine giornata la borsa esulta: +5.85% la chiusura del titolo a Piazza Affari. Il dato negativo, infatti, cela una serie di performance positive che proiettano ottime speranze per l’anno in corso. Secondo le previsioni, Tiscali è destinato a generare cassa fin da subito migliorando ulteriormente il trend che ha già migliorato la situazione del 2005. La borsa basa i propri giudizi sulle attese, ed in tal senso la chiusura scoppiettante è un buon incipit per il nuovo corso.
Secondo quanto indicato dall’ANSA c’è in previsione un piano di stock option per 40 dirigenti del gruppo e l’imponente scambio di azioni generato in chiusura di giornata (passa di mano il 3.44% dell’intero capitale) sarebbe dovuto all’ipotesi di una possibile OPA che al momento non trova però alcun riscontro ufficiale.