A pochissimi giorni dall’avvio della WWDC 2013, pare che Apple ce l’abbia fatta: le tre principali major del mondo della discografia hanno accettato di far parte di iRadio. Un obiettivo non da poco per il gruppo di Cupertino, partito in ricorsa qualche giorno fa pur di non saltare l’appuntamento con la kermesse al Moscone Center di lunedì. Dopo Universal e Warner, allora, è il turno di Sony Music a promuovere lo streaming targato mela morsicata.
A darne informazione è All Things D, sulla base delle indiscrezioni comunicate da una fonte anonima ma vicina alle contrattazioni tra Apple e Sony Music. Si è detto qualche tempo fa che fra la Mela e Sony/ATV, la divisione del colosso giapponese dedicata all’editoria musicale, vi fossero degli attriti. Il compenso proposto da Cupertino per ogni 100 brani mandati in streaming – si dice 6 centesimi – pare fosse troppo basso per concedere il catalogo senza riserve, considerato come la concorrenza di Spotify e Pandora arrivino a tariffe ben più alte, anche di 30 centesimi. Apple però avrebbe rinegoziato compensi più alti e, notizia questa emersa ieri, avrebbe promesso anche una parte in revenue sharing derivante dalla vendita di spazi pubblicitari.
Sebbene di certezze non ve ne siano, ora Apple potrebbe avere fra le mani le tre principali case discografiche del mondo, per una libreria di brani di partenza davvero ricca. Così come riporta sempre All Things D, tuttavia, una particolare attenzione la si deve concedere alle tempistiche.
Secondo quando riportato dalle solite fonti anonime, infatti, la presentazione di iRadio il prossimo lunedì non corrisponderà all’apertura dei cancelli del servizio per l’utenza. Piuttosto, si tratterà di un lancio per gli sviluppatori e gli advertiser, per un approdo al grande pubblico rimandato in autunno.
Non si sa ancora molto sulle effettive fattezze di iRadio, se non la sua integrazione in iTunes e la possibilità di creare delle vere e proprie stazioni radio personalizzate. Il modello di distribuzione dovrebbe essere più simile a quello di Pandora che a Spotify, anche se da quest’ultimo pare che iRadio eredità gli spot audio. Indiscrezioni emerse nella giornata di ieri, infatti, parlando dell’ampliamento delle caratteristiche di iAd proprio per contenerne annunci sonori oltre che visuali.